La “teoria della triplice rivoluzione” cinese e l’analisi marxista MR 2025/1

TRADUZIONE di China’s “Triple Revolution Theory” and Marxist Analysis by Cheng Enfu and Yang Jun
FONTE Monthly Review 2025, Volume 77, Number 01 (May 2025)
IMMAGINE Il francobollo della Rivoluzione Culturale “Lunga Vita alla Vittoria Integrale della Grande Rivoluzione Culturale Proletaria” (Seconda Bozza) annullato ed emesso dalla Repubblica Popolare Cinese.

di Cheng Enfu e Yang Jun

Nota degli editori della Monthly Review

In quella che è conosciuta come la Nuova Era, iniziata nel 2012 con l’ascesa di Xi Jinping a presidente del Partito Comunista Cinese (PCC) e presidente della Repubblica Popolare Cinese (RPC), c’è stato un costante avanzamento della sinicizzazione della teoria marxista e del concetto di socialismo con caratteristiche cinesi. diffondendosi a tutti gli aspetti della società e adottato come principio guida per la Cina nel suo complesso. Questa trasformazione non è, tuttavia, vista come una netta rottura con il passato, ma come un’ulteriore progressione della rivoluzione cinese, come simboleggiato dai suoi tre leader supremi nel corso della sua storia, Mao Zedong, Deng Xiaoping e Xi Jinping, che simboleggiano i periodi della presa rivoluzionaria del potere, della riforma rivoluzionaria (o rivoluzione riformata) e della nuova era. ora visto come rappresentante del periodo della Rivoluzione di Transizione volta a completare la rivoluzione. L’appello a “portare la rivoluzione al suo compimento”, che è stato introdotto per la prima volta da Mao, è stato ripreso da Xi nel 2016, e negli ultimi anni è stato un tema persistente nei suoi discorsi e nelle strategie a lungo termine che il PCC ha promosso. Rappresenta quindi una nuova fase della rivoluzione cinese, che ha recentemente celebrato il settantacinquesimo anniversario.

Questi cambiamenti nella progressione storica della rivoluzione cinese hanno portato a vari tentativi di teorizzare le tre fasi della rivoluzione. Qui Cheng Enfu e Yang Jun forniscono quella che chiamano “Teoria della Triplice Rivoluzione”. Il loro articolo è un prodotto della sinicizzazione del marxismo ed è scritto principalmente per un pubblico cinese e per i marxisti di tutto il mondo che hanno seguito il progresso della rivoluzione cinese. Poiché la loro argomentazione è sia di carattere logico che storico, pur descrivendo anche vari punti di vista alternativi, dovrebbe essere facilmente comprensibile per i lettori pazienti e attenti. Ciononostante, incoraggiamo i lettori di MR che trovano il viaggio laborioso a saltare fino alla fine, vale a dire la conclusione della parte IV, poiché questa riguarda ciò che significa veramente “portare a compimento la rivoluzione” secondo il punto di vista di questi autori. Fatto ciò, sarà possibile esaminare l’intera argomentazione dall’inizio alla fine, con nuove e più profonde intuizioni sull’evoluzione del pensiero marxista cinese nel presente come storia.

—Gli editori

Una sintesi del testo nel sito Stoccafissi e Baccalà

Seguono : Gli Autori, Traduzione del testo

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I dazi possono fermare la decadenza degli Stati Uniti?

SINTESI (Deepseek) dell’articolo
I dazi possono fermare la decadenza degli Stati Uniti? / di Domenico Moro
IN Laboratorio per il socialismo del XXI secolo 23-4-25
POI in Sinistrainrete 25-4-25

di Domenico Moro

L’articolo di Domenico Moro analizza la politica dei dazi dell’amministrazione Trump come tentativo di contrastare il declino strutturale degli Stati Uniti, esaminandone cause, contraddizioni e limiti. Attraverso il confronto tra le tesi del sociologo francese Emmanuel Todd e quelle dell’economista Stephen Miran (consigliere di Trump), emerge un quadro complesso: i dazi non sono solo una misura protezionistica, ma uno strumento geopolitico per preservare l’egemonia del dollaro e la base industriale-militare USA, sebbene con risultati incerti.


SEGUONO:

ABSTRACT by Deepseek: Sintesi analitica , Analisi critica
Link al testo originale
APPENDICE esplicativa dei principali concetti by Deepseek
comprende
Definizioni Brevi
PIL (Prodotto Interno Lordo)
PIR (Prodotto Interno Reale)
Differenza Chiave tra PIL e PIR
Nota su PIR (Prodotto Interno lordo) e cfr USA Cina
1. PIL a Tasso di Cambio vs. PIL a PPA (Parità di Potere d’Acquisto)
2. La Sopravvalutazione del Dollaro e il PIR
3. Perché il PPA e il PIR sono Importanti per USA-Cina?
4. Conclusione: PIR, PPA e Declino USA
Stati Uniti vs Cina – PIL pro capite a confronto

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Dollarizzazione digitale di Francesco Cappello

FONTE Sinistrainrete 1-5-25
Dollarizzazione digitale di Francesco Cappello
già pubblicato in Seminare domande il 27-4-25
ABSTRACT e accessi semantici da IA ChatGPT
LINK al testo

Presentazione dell’articolo “Dollarizzazione digitale” di Francesco Cappello

L’articolo di Francesco Cappello, Dollarizzazione digitale, esplora in profondità la nuova strategia statunitense per preservare l’egemonia globale del dollaro nell’era delle valute digitali. L’autore illustra come gli Stati Uniti stiano evitando una Central Bank Digital Currency (CBDC) in senso stretto, puntando invece su un modello decentralizzato ma controllato: stablecoin ancorate al dollaro, emesse da banche americane e regolate federalmente. In opposizione a questa strategia si collocano i BRICS+, la Cina con lo yuan digitale e l’Unione Europea con l’euro digitale. Il contesto è quello di una progressiva de-dollarizzazione e della nascita di un ordine economico multipolare e multivalutario.

Il cuore dell’articolo è l’analisi delle mosse legislative e fiscali degli USA per integrare le stablecoin nel sistema finanziario tradizionale, trasformandole in uno strumento strategico di dominio monetario globale. Cappello mette in luce anche i rischi legati alla stabilità delle stablecoin e le implicazioni geopolitiche e sistemiche della loro diffusione. Si delinea così una guerra silenziosa per il controllo dei flussi di capitale nel mondo digitale.


SEGUONO: Parole chiave, Punti principali, Link al testo
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Crescita cinese doppia rispetto a quella americana: il paradosso trumpiano by Marquez

SINTESI by ChatGPT
dell’articolo di Marquez
FONTE Kulturjam https://www.kulturjam.it/
Contiene LINK al testo originale

L’articolo analizza il paradosso delle politiche economiche di Donald Trump: le misure protezionistiche e i dazi imposti per contenere la Cina si stanno rivelando controproducenti. Secondo il FMI, nel biennio 2025-2026 la Cina crescerà al doppio del ritmo degli Stati Uniti (4% vs 1,8%), segnalando un’inversione di forza economica globale. La strategia trumpiana ha generato instabilità, perdita di fiducia nei mercati, fuga dai titoli in dollari e un’impennata dell’oro. Il tentativo di rilanciare l’America ha invece minato la sua credibilità economica, rafforzando indirettamente l’ascesa cinese.

Leggi l’articolo originale su Kulturjam

Sintesi schematica by ChatGPT

  • Fatti principali
    • FMI: crescita 2025-26 → Cina 4%, USA 1,8%
    • Trump aveva cercato di frenare la Cina con dazi e guerre commerciali.
  • Conseguenze inattese
    • Le misure protezionistiche USA hanno colpito anche l’economia americana.
    • I mercati reagiscono male: Dow Jones in calo, oro sopra 3.500$/oncia.
    • Il dollaro si indebolisce nonostante tassi alti.
  • Critiche alla strategia USA
    • Mancanza di coerenza economica e previsione.
    • Attacchi alla Fed e instabilità interna scoraggiano investimenti.
    • Economia americana percepita come ad alto rischio.
  • Paradosso
    • Le politiche anti-Cina rafforzano Pechino.
    • Trump, nel tentativo di contenere la Cina, finisce per favorirne l’ascesa.
  • Chiusura ironica
    • L’articolo suggerisce che, con questa tendenza, Pechino potrebbe un giorno “ringraziare” Trump.

RIASSUNTO

SINTESI by ChatGPT dell’articolo di Marquez FONTE Kulturjam https://www.kulturjam.it/ Contiene LINK al testo originale

Oro e titoli di Stato: l’America di Trump non è più un porto sicuro

Titolo: Oro e titoli di Stato: l’America di Trump non è più un porto sicuro
Autore: Luigi Pandolfi
Testata: Il Manifesto
Data: 20 aprile 2025
ABSTRACT con ChatGPT

Incipit
Global economy Fa un certo effetto apprendere che Bank of England vorrebbe rimpatriare il 30% delle sue riserve depositate presso la Fed di New York. Ma non è né il primo né il solo caso

Presentazione
Nell’articolo “Oro e titoli di Stato: l’America di Trump non è più un porto sicuro” pubblicato su Il Manifesto il 20 aprile 2025, Luigi Pandolfi analizza il crescente scetticismo internazionale verso la sicurezza economica e finanziaria degli Stati Uniti. Il sintomo principale di questa sfiducia è il progressivo rimpatrio dell’oro da parte di vari Paesi e il disimpegno dai titoli del Tesoro USA. Il fenomeno, che colpisce il cuore della fiducia globale nel dollaro e nella stabilità americana, è legato in particolare all’instabilità politica acuita dal ritorno sulla scena di Donald Trump e dalle sue esternazioni, oltre che alle tensioni geopolitiche e alle strategie protezionistiche messe in atto dagli USA. Tra le alternative emergenti, Pandolfi segnala la Germania come nuovo polo di attrazione finanziaria, in un contesto dove la corsa al riarmo si intreccia sempre più con le dinamiche del capitale.

1. Tesi centrale

Gli Stati Uniti stanno perdendo il loro status di “porto sicuro” per le riserve auree e gli investimenti finanziari a causa della crescente instabilità politica, della gestione caotica della politica commerciale (dazi) e delle dichiarazioni ambigue di Trump, che minano la fiducia nei confronti del sistema finanziario americano.

KW : Cina, Dedollarizzazione, Dilemma di Triffin, Finanza e armi, Germania, Guerra dei dazi, Methuselah Bonds, Multipolarità finanaziaria, Pandolfi Luigi, Riserve auree, Stati Uniti, T-Bond (Treasury Bond), Treasury Bond (T-Bond), Trump Donald,


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Il piano strampalato di Trump, sui dazi la Cina era preparata

Il piano strampalato di Trump, sui dazi la Cina era preparata
Francesco Saraceno economista
FONTE DOMANI 19 aprile 2025
ABSTRACT di ChatGPT

Il saggio di Francesco Saraceno analizza la strategia commerciale dell’amministrazione Trump in un contesto globale sempre più frammentato. Dietro i dazi e le dichiarazioni aggressive, l’economista individua una visione del mondo confusa, tra improvvisazione e obiettivi contraddittori. Saraceno smonta il protezionismo trumpiano mostrando come le misure adottate, lungi dall’essere efficaci, rischiando di indebolire gli Stati Uniti stessi, sia sul piano industriale che geopolitico. Centrale è il confronto con la Cina, potenza emergente più preparata di quanto la Casa Bianca sembri riconoscere. In chiusura, l’autore solleva interrogativi sul possibile indebolimento strutturale del dollaro e sulla tenuta dell’egemonia americana.

KW : Cina, Economisti liberali, Guerra dei dazi, Nixon shock, Politica economica, Protezionismo, Saraceno Francesco, Stati Uniti,

 Temi chiave

  • Protezionismo e mercantilismo
  • Strategia commerciale USA
  • Sistema monetario internazionale
  • Conflitto USA-Cina
  • Dollaro e ruolo di valuta di riserva
  • Industria e servizi
  • Globalizzazione e catene del valore
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Gli squilibri economici ristrutturano il mondo

Un saggio di Francesco Cappello per SEMINARE DOMANDE e pubblicato su Sinistrainrete
Qualche citazione
Parole chiave
Presentazioni sintetiche di Deepseek, Perplexity, DeepAI (ChatGPT ha trovato troppo lungo il testo)
LINK al testo
IMMAGINE dal sito su Sinistrainrete

Rimettere in primo piano l’economia interna / di Francesco Cappello

Non abbiamo bisogno di tassare a morte la nostra gente”, “Dobbiamo tassare i paesi che si approfittano di noi.” Poi Trump ha perciò avanzato l’idea di sostituire il gettito derivante dall’imposta sul reddito con entrate provenienti da dazi sulle merci importate. Questo approccio si ispira a un modello storico, quando gli Stati Uniti finanziavano il governo principalmente attraverso i dazi, prima dell’introduzione dell’imposta sul reddito nel 1913.

JP Morgan ha dichiarato che “l’oro è moneta, tutto il resto è credito

La conclusione di Fink è perentoria: se il debito non verrà riportato sotto controllo, gli Stati Uniti rischiano di perdere il ruolo di emittente della moneta di riserva internazionale a beneficio di asset digitali come Bitcoin.

L’imposizione al mondo del dollaro, una moneta nazionale facente le veci di una valuta internazionale, aveva permesso agli USA «il meraviglioso segreto di un deficit senza lacrime, che permette di donare senza prendere, di prestare senza indebitarsi e di comprare senza pagare», parole queste del già ministro delle finanze francese e consulente di De Gaulle J. Rueff.

KW –

Bretton Woods 2.0, BRICS plus, Chips Act, Cina, Conflitto tra paesi debitori e paesi creditori, Criptovalute, Dedollarizzazione, Dilemma di Triffin, Draghi Mario, e-CNY (Yuan Digitale), Federal Reserve, Genius Act (GA – Guiding and Establishing National Innovation for US Stablecoins), Globalismo, Globalizzazione, Guerra economica USA-CINA, Imposta sul reddito, Inflaction Reduction Act, Multipolarità valutaria, Stablecoin, Stati Uniti, Svalutazione del dollaro, SWIFT (sistema occidentale di pagamenti), Treasury, Trump Donald, Unione Europea, Yuan Digitale (e-CNY)

VAI AL TESTO Gli squilibri economici ristrutturano il mondo
Seguono le schede sintetiche di Deepseek, Perplexity, DeepAI
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Il declino della democrazia

Prendendo spunto da un articolo di Paolo D’Urso (Domani 17-4-25) che presenta il dati del Democracy Index 2024 si fornisce un quadro delle principali agenzie che monitorano il livello della democrazia nei paesi del mondo.
Il report è stato realizzato con l’aiuto della IA ChatGpt cui si deve anche l’immagine.

Contenuti del report

  • Sintesi dell’articolo di Paolo D’Urso su Domani del 17-4-25
  • L’Italia secondo il Democracy Index 2024 – Sintesi
  • Scheda su EIU (Economist Intelligence Unit) e su Democracy Index
  • Agenzie che monitorano la democrazia nel mondo: EIU, Freedom House, V-Dem Institut
  • Il Focus sull’Italia secondo le diverse agenzie
  • Un accenno ai data-driven
  • Quale idea di democrazia?
  • Griglia comparativa tra il modello di democrazia liberale e quello di democrazia sostanziale o socialista
  • Quale idea di democrazia?
  • Una riflessione critica che integra teoria politica e dati reali dai Democracy Index di EIU, Freedom House e V-Dem, con un focus sul confronto tra paesi liberali e socialisti.
  • Democrazia e partecipazione in due paesi socialisti: Cuba e Cina
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La geopolitica della pace. Sachs al Parlamento europeo

La geopolitica della pace. Discorso al Parlamento europeo il 19 febbraio 2025 (*1) di Jeffrey D. Sachs
Una sintesi ed i link all’intervento
IMMAGINE REDAZIONALE

NOTA

Jeffrey Sachs è un economista e saggista statunitense. Laurea e PhD alla Harvard University dove diventa professore di economia a 28 anni.
Direttore dell’Earth Institute alla Columbia University. Professore di politica e management sanitari presso la Columbia University e Quetelet professor di sviluppo sostenibile alla Columbia school of International and public affairs.
Studioso dei problemi dello sviluppo economico, del debito e dei relativi sistemi di cancellazione, della globalizzazione, della sostenibilità ambientale, della povertà.
Ha prodotto numerosi studi e consulenze anche nella fase del passaggio dal sistema comunista dei paesi dell’Europa dell’Est a quello di mercato.
Direttore alle Nazioni Unite del progetto sui Millennium development goals, membro della commissione per il Digital development.
Le sue opere rivolte agli aspetti sociali ed ambientali dello sviluppo economico avrebbero ispirato l’enciclica “Laudato Si’” di Papa Francesco.

Vedi la Voce Jeffrey Sachs sulla Treccani
Meglio il profilo su Economyup
TESTO DELL’INTERVENTO IN ITALIANO PUBBLICATO SU SINISTRAINRETE
URL DEL VIDEO DELL’INTERVENTO
TESTO SCARICABILE A FINE POST

Sintesi del discorso di Jeffrey Sachs

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Modernizzazione in stile cinese

Traduzione di
Chinese-Style Modernization: Revolution and the Worker-Peasant Alliance by Lu Xinyu
Montly Review 2025, Volume 76, Numero 09 (Febbraio 2025)
https://monthlyreview.org/2025/02/01/chinese-style-modernization-revolution-and-the-worker-peasant-alliance/

Modernizzazione in stile cinese: la rivoluzione e l’alleanza operaio-contadina, di Lu Xinyu

(01 febbraio 2025)

ABSTRACT

Dagli anni ’80, scrive Lu Xinyu, in Cina è cresciuta una divisione tra lavoro industriale e agricolo, che si riflette nel rapporto fratturato tra aree urbane e rurali. Il successo della Cina nell’affrontare la questione, conclude Lu, si basa sulla creazione di una vigorosa alleanza tra i contadini rurali e i lavoratori urbani che aiuti a sganciare definitivamente la Cina dal sistema imperialista mondiale. La modernizzazione in stile cinese, conclude Lu, rappresenta un percorso che, pur sviluppatosi in un contesto cinese, “rappresenta le aspirazioni del Sud del mondo di liberarsi dall’egemonia occidentale mondiale”.


Nell’ideologia occidentale, la Cina non è più percepita come un paese socialista, anche se rimangono tracce della sua eredità rivoluzionaria. Secondo questa prospettiva, l’obiettivo della modernizzazione in Cina ha sostituito quello della rivoluzione, che a sua volta ha svolto un ruolo importante nella stabilizzazione del sistema capitalistico globale. In altre parole, l’integrazione della Cina nel capitalismo globale ha contribuito a consolidare il processo di globalizzazione capitalista. Di conseguenza, la modernizzazione e la rivoluzione, così come la globalizzazione e la rivoluzione, sono presentate come dicotomie, simili a quelle della democrazia contro l’autoritarismo, della libertà contro l’autocrazia e dello stato contro la società. Queste dicotomie possono essere viste come l’estensione dell’ideologia della Guerra Fredda alla politica degli anni ’90, sottilmente incorporata nelle teorie della “globalizzazione” e della “modernità”. Oggi, il mondo rimane confinato dal pensiero dicotomico, che è il fondamento della continuità intellettuale e ideologica nella cosiddetta “Nuova Guerra Fredda”, che in larga misura funge anche da confine tra il Sud e il Nord del mondo. Questo modo di pensare, tuttavia, non rende un buon servizio alla comprensione del percorso di sviluppo della Cina verso la modernizzazione socialista e la sovranità nazionale da quando la Repubblica Popolare Cinese (RPC) è stata formata nel 1949.

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