Latouche, Serge
Il disastro urbano e la crisi dell’arte contemporanea / Serge Latouche ; [traduzione dal francese di Cristina Cecchi]. – Milano : Elèuthera, ©2025. – 103 p. ; 19 cm.. – [ISBN] 978-88-330-2279-6.
Presentazione redazionale
Il libro nasce dal saggio Hyperpolis. Architettura e capitale, dello stesso Lathouce scritto assieme a Marcello Faletra, che analizza la città moderna come un simbolo inquietante di mercificazione e deterritorializzazione, distruggendo paesaggio e qualità della vita. Esso esplora il fallimento della politica urbana e la crisi culturale, manifestata nella perdita di valori estetici e nel collasso del gusto, determinata dall’asservimento della cultura all’economia. La riflessione si amplia all’estetica, campo cruciale per la decrescita: un movimento che non vuole strumentalizzare l’arte, ma riconosce in essa un potenziale per reinventare il rapporto con il mondo e la bellezza. Attraverso gli studi di pensatori come Castoriadis e Baudrillard, il testo indaga come sia possibile costruire una società di abbondanza frugale in cui la decrescita diventi un’arte di vivere, dove la gioia estetica e la sostenibilità convivano come elementi di una nuova etica culturale. Il libro dunque si propone come un contributo critico e poetico per ripensare l’urbanistica, la cultura e l’arte in chiave decrescente, senza nostalgie ma con uno sguardo rivolto a un futuro da reinventare.
Sommario
Introduzione
capitolo primo
Hyperpolis: architettura, urbanistica e decrescita
Il disastro urbano della società di crescita
Il progetto della decrescita e le sue implicazioni architettoniche, urbanistiche e paesaggistiche
capitolo secondo La bellezza salverà il mondo?
Arte e decrescita
La società di crescita e la distruzione della cultura
La resilienza della bellezza e dell’arte e le reazioni di resistenza alla crisi
Post scriptum i Rileggere Castoriadis
Post scriptum ii Leggere Rollot
