Fischiava il vento : una storia sentimentale del comunismo italiano / Claudio Caprara

Dall’incipit

– No, tenente, siamo socialisti. Siamo di Imola. –
 – Lei non è mai stato a Imola? – domandò Piani.
 – No. –
 – Cristo che bel posto tenente! Venga dopo la guerra e vedrà. –
 – Sono tutti socialisti da voi? –
 – Tutti. –
 – È bella veramente Imola? –
 – È magnifica. Una città così non l’ha mai vista. –
 – Come lo siete diventati socialisti? –
 – Là, siamo tutti socialisti. Non c’è nessuno che non sia socialista. Siamo sempre stati socialisti. –
 – Ci venga, tenente. Faremo socialista anche lei. –

 Davanti a noi la strada girava a sinistra, c’era una collina e dietro un muricciolo di pietre un frutteto folto di meli. Quando la strada incominciò a salire non parlavamo più. Si camminava tutti insieme a passo svelto come contro il tempo.

 Addio alle armi, Ernest Hemingway

Caprara, Claudio <1960- >
Fischiava il vento : una storia sentimentale del comunismo italiano / Claudio Caprara. – Firenze ; Milano : Giunti, 2025. – 236 p. ; 22 cm. – (Bompiani Overlook).) – [ISBN] 978-88-301-0984-1.

Descrizione editore
“Senza un istante di sosta per guardare dentro di sé, tutta presa dal combattimento senza nulla di personale”: così nell’estate del 1946 Palmiro Togliatti descrive la propria vita a Nilde Iotti, il cui amore gli ha restituito il desiderio di tenere qualcosa per sé, salvandolo dalla dedizione assoluta al partito. Quella di Togliatti e Iotti è solo una delle tante vicende di una straordinaria storia collettiva che ha segnato il nostro Novecento: quella del Pci e dei suoi militanti. Il comunismo italiano è stato un’esperienza unica, capace di interpretare gli aspetti più autentici e carichi di speranza rivoluzionaria della sua ideologia fondativa senza doverne sperimentare le tragiche degenerazioni. Una causa a cui una moltitudine di donne e uomini si è votata con passione assoluta. Dalle origini, quando socialismo, comunismo e fascismo per un fatale istante si sfiorano, alle figure più e meno note di Antonio Gramsci e Anselmo e Andrea Marabini, Nicola Bombacci e Veraldo Vespignani; dal biennio rosso del 1919-20 e la nascita del Partito comunista d’Italia nel 1921 fino alla morte di Berlinguer nel 1984. E ancora: la scuola delle Frattocchie e le feste dell’Unità, gli amori e i tradimenti, la propaganda e i funerali. Claudio Caprara – nato in una sezione di partito nella rossa Imola – evoca in queste pagine i luoghi, i miti, i riti che hanno reso quella del comunismo italiano una stagione irripetibile e ci regala un viaggio per istantanee nella storia di un partito che ha lasciato un’impronta profonda nella vita del nostro paese.

INDICE

 1  L’ombelico di un mondo.
 La città dove tutti erano socialisti
 2  Tagliatelle a Mosca.
 Il lungo cammino di Anselmo e Andrea Marabini
 3  Tra Lenin e Mussolini.
 Le convergenze parallele di Nicola Bombacci
 4  Antonio Gramsci.
 La tempesta nel cuore, la luce nel pensiero
 5  Come si diventa “il Migliore”.
 Togliatti fra realtà e immaginazione
 6  Una nazione, due chiese.
 Il dopoguerra di comunisti e cattolici
 7  La logica del tradimento.
 Il confine incerto tra vittime e carnefici
 8  A scuola di rivoluzione.
 Le Frattocchie e la formazione comunista
 9  Le feste dell’Unità.
 Panem, circenses e vino rosso
 10  Rosso come il cuore.
 Nilde e Palmiro, storia di un amore scomodo
 11  Un mare di rosse bandiere .
 Le cerimonie d’addio tra pugni chiusi e segni della croce
 12  P come propaganda, C come consenso.
 La costruzione dell’egemonia culturale
 13  Grazie per il grande sogno
 14 Note