42rosso: da uno a molti?

42 rosso: un sito, partecipato da più soggetti, di informazione e di interscambio politico e teorico
Presentazione di Gian Luigi Betti

Scaletta

La storia di due siti diversi tra loro ma che hanno in comune il fatto di essere artigianali ed autogestiti.

42ROSSO/Stoccafissi — frutto di due solitudini

Stoccafissi  https://www.stoccafissiebaccala.it/ 

Come nasce? covid, relazioni non di prossimità, condivisione di un gruppo di conoscenti/amici. Fatto saliente del nuovo gruppo: non tutti conoscono tutti: quindi risposta evasione ad una solitudine che crea un valore aggiunto di nuovi membri. Col tempo vengono pubblicati post tratti da fonti esterne quali Facebook (collaboratori consapevoli o inconsapevoli).
Taglio del sito creativo, un luogo aperto ai diversi linguaggi, dalla poesia ai versi satirici, commenti del giorno, riflessioni varie … il taglio principale è la mancanza di gabbie editoriali, di censure e quanto altro. Ovviamente tutti i partecipanti hanno in comune una base culturale e politica di sinistra ed accettano la logica del confronto civile.

L’implementazione avviene grazie all’apporto dei membri del gruppo.

Classico esempio di un sito aperto alla condivisione. Requisiti per la partecipazione diretta è l’attribuzione dei diritti di Redattore o di Autore. Autore pubblica i testi direttamente sul sito, può correggerli o cancellarli in ogni momento, Redattore può intervenire su tutti i testi. Competenze necessarie: accesso/login web, uso programma di scrittura. 

42rosso https://www.42rosso.it/ 

Solitudine o solipsismo? Nasce come diario di letture, archivio degli appunti, segnalazione/autosegnalazione di interessi, in pratica una biblioteca (con tutti i limiti dello strumento blog che vedremo poi). Quindi una solitudine vera, di un individuo, difficilmente appetibile da parte di un gruppo (svilupperemo il concetto). 

E qui il primo problema: cosa significa e cosa comporta la comunicazione via Web?

Tutti noi siamo costretti a fare +- largo uso dei social, da whatsapp, facebook, x, … 

Da quello che vedo non abbiamo la percezione di quello che stiamo facendo, anche quando sappiamo usare lo strumento sul piano tecnico. E siamo vittime del meccanismo (algoritmo) in parte per la natura stessa del media (McLuhan il medium è il messaggio : qui stiamo andando ben oltre -vedi le modificazioni al cervello -in particolare quello in crescita- indotto dai media moderni). In parte ci mettiamo del nostro: si parte dall’uso di Facebook come sito d’incontri e si finisce in qualche rissa da bettola o a parlare solo con chi la pensa come noi. Alla faccia  delle speranze di ieri e delle buone intenzioni di oggi.

La maggior parte della comunicazione via Web sfugge alle nostre intenzioni, si potrebbe dire preterintenzionale.

Una eccezione parziale è un sito gestito direttamente : che comporta, consapevoli o meno, l’adozione di fatto di alcuni vincoli alla solitudine solipsistica di altri media più tempestivi ed effimeri.

A questo punto occorre precisare alcuni punti a proposito della natura di un sito web.

Che sia soggetto alla normativa sulle pubblicazioni o mero esercizio di singoli o gruppi, un sito viene percepito come espressione di qualcuno che vuole dire/mostrare qualcosa.. Questo viene espresso in chi siamo ecc. E soprattutto viene giudicato/apprezzato sulla base dei contenuti che espone.

Non è una biblioteca e nemmeno un archivio, ma … una scelta personale

A proposito di motivazioni, personali la mia intenzione con 42rosso era di avere il catalogo on line di una biblioteca, reale (cartacea e digitale) e virtuale (riferimenti ad interessi bibliografici/culturali) che supplisse ad una grave perdita che abbiamo avuto come Associazione DBA. I programmi che gestiscono un sito (WordPress è quello adottato ed è il più usato a livello mondiale) sono ben lontani da raggiungere le funzionalità dei normali programmi di gestione di biblioteche o anche solo dei cataloghi on line (mancanza di Opac, impossibilità di realizzare indici per tipologia d’informazione, niente produzione di stampe personalizzate …).

42rosso
Da questo punto di vista il sito 42rosso è un compromesso: la selezione dei documenti avviene sulla base di: i miei interessi personali, novità editoriali (mia scelta), con valore aggiunto (indici, recensioni, abstract …).
Di fatto esiste un progetto anche se quasi inconsapevole, solo che è ritagliato su di una sola persona e quindi non è adatto alla condivisione.

Quello che più connota come individualistica la soluzione 42rosso è la completa mancanza di un marketing (target del pubblico)

Cosa si può fare con uno strumento come 42rosso?

Prima considerazione. Tutto ciò che viene pubblicato è persistente, può essere ricercato e trovato in qualsiasi momento, può essere copiato o scaricato, può essere inviato a terzi sia come documento che come link. Cosa si può fare?

  1. pubblicare documenti
    Direttamente (se abilitato) o in via mediata tramite invio.
    Può rappresentare un’opportunità sia per chi dispone già di un sito proprio o di gruppo sia per chi opera al solo livello individuale
  2. pubblicare notizie, informazioni appelli … 
  3. interagire in forma soft con l’esterno
    tramite SCRIVI  si ricorda che non è uno strumento di comunicazione interattiva in tempo reale come le chat whatsapp ecc
  4. essere interfacciato con strumenti come Facebook, X,..
    Si possono creare account sulle piattaforme social che pubblicheranno in automatico i post pubblicati. L’interazione con il “pubblico” può avvenire su questo piano senza forzare il sito
  5. organizzare i contenuti per categorie, rubriche, settori
    in modo da presentarli giò separati alla consultazione. Es Das, Libri, Rssegna stampa…

Come passare dal livello individuale a quello condiviso? Si può fare?

Per evitare la via solipsistica (che esiste già e può tranquillamente vivere com’è) occorre affrontare una serie di punti critici.
Vediamoli come fasi di un percorso: Fase 1 Verifica di massima, Fase 2 Definizione del progetto, Fase 3 Realizzazione e avvio a regime

Fase 1 – Verifica di massima

  1. esiste un interesse?
  2. esiste un gruppo?
  3. esistono le risorse?
  4. esiste una condivisione?
  5. esiste una volontà?

Fase 2 – Definizione del progetto

  1. gruppo di progettazione
  2. vision e piano
  3. analisi risorse
  4. progettazione

Fase 3 – Realizzazione – Fase esecutiva

  1. fase test
  2. controllo e verifica
  3. a regime

 Alcuni fattori critici di cui tenere conto

La dimensione del sito non può che essere la comunicazione

Prendiamo come punto di riferimento il concetto di marketing: ogni istituzione utilizza gli strumenti della comunicazione per realizzare piani di marketing : due tipi : Marketing istituzionale (si vende l’idea/immagine dell’istituzione come affidabile …) e Marketing prodotto.

 Il settore privato, quello pubblico e anche quello politico hanno in comune l’aver chiaro chi è il soggetto/attore, in alcuni casi meno chiari i prodotti, ma nel nostro caso possiamo rispondere al quesito: chi è il soggetto?

Un sito condiviso può essere solo il frutto di una comunità : esistono le condizioni per realizzarla?

A voi l’ardua sentenza.

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