Presentazione by Perplexity
L’articolo “The MAGA Ideology and the Trump Regime” di John Bellamy Foster, pubblicato il 1° maggio 2025, analizza la seconda amministrazione Trump negli Stati Uniti, concentrandosi sull’ideologia MAGA (Make America Great Again) e sulle sue radici materiali e storiche.
Foster esamina come il ritorno di Trump alla Casa Bianca abbia portato a una serie di misure drastiche, tra cui il congelamento delle spese federali, la riorganizzazione delle agenzie governative e la promozione di una visione del mondo fortemente anti-progressista, spesso definita come lotta contro il “marxismo culturale”. L’autore collega queste azioni a una più ampia tendenza neofascista, sostenendo che la vera forza trainante non sia Trump stesso, ma un’alleanza tra settori del capitale monopolistico e una base mobilitata della piccola borghesia bianca, con l’obiettivo di smantellare lo stato amministrativo e rafforzare il potere esecutivo.
Parole chiave
SEGUE : Analisi schematica, Schema riassuntivo, Conclusione, Traduzione italiana del saggio di Foster
Analisi schematica
Contesto e Azioni Iniziali
- Dopo l’insediamento di Trump nel 2025, viene ordinato un congelamento temporaneo della spesa federale, colpendo circa 3 trilioni di dollari di fondi pubblici.
- Questa misura, ideata da figure chiave come Russell Vought e supportata dal piano “Project 2025” della Heritage Foundation, mirava a ridurre drasticamente la burocrazia federale e a eliminare finanziamenti a programmi ritenuti “woke” o legati a politiche progressiste
Scontro Istituzionale
- Il congelamento delle spese ha generato una crisi costituzionale, con tribunali che hanno cercato di bloccare le azioni dell’esecutivo, mentre l’amministrazione Trump ha rivendicato il diritto di ignorare tali decisioni sulla base della “unitary executive authority” e della “impoundment theory”
- Nuove agenzie, come il Dipartimento dell’Efficienza Governativa (DOGE) guidato da Elon Musk, hanno acquisito poteri straordinari per chiudere o riorganizzare enti federali.
Ideologia e Obiettivi
- L’obiettivo dichiarato era “porre fine al woke” e alla “marxist equity”, eliminando programmi di diversità, equità e inclusione (DEI), diritti LGBTQ+, iniziative ambientali e altri elementi associati al cosiddetto “marxismo culturale”
- L’ideologia MAGA si fonda su una visione cospirativa che vede le istituzioni statali e accademiche dominate da una presunta egemonia marxista, da combattere con una nuova ondata di “McCarthysmo”
Radici Sociali e Materiali
- Foster sostiene che la forza della MAGA non risiede tanto in Trump, quanto in una coalizione tra settori del capitale monopolistico (tecnologia, finanza, petrolio) e una base di piccola borghesia bianca, spesso rurale e religiosa.
- Questa base vede come nemici principali i professionisti dell’upper-middle class e le classi lavoratrici, non le élite capitaliste
- L’alleanza mira a smantellare lo “stato amministrativo” e a sostituirlo con un ordine più autoritario e favorevole agli interessi capitalistici.
Caratteristiche Neofasciste
- L’articolo collega il fenomeno MAGA alle definizioni classiche di fascismo: un’alleanza tra capitale monopolistico e piccola borghesia, con l’obiettivo di reprimere la democrazia liberale e privatizzare lo stato a vantaggio dei grandi interessi economici
- Si sottolinea come il fascismo moderno sia spesso reinterpretato in termini puramente ideologici (razzismo, nazionalismo, autoritarismo), perdendo il legame con le sue radici materiali e di classe.
- Il regime MAGA, secondo Foster, rappresenta una nuova forma di neofascismo, che utilizza la mobilitazione ideologica per giustificare la repressione e la concentrazione del potere.
Ruolo dei Think Tank
Oltre alla Heritage Foundation, il Claremont Institute emerge come uno dei principali centri ideologici del movimento MAGA, finanziato da grandi donatori e impegnato nella produzione di contenuti e strategie per il consolidamento del nuovo ordine
Schema Riassuntivo
Aspetto | Descrizione |
---|---|
Azioni principali | Congelamento spese federali, riorganizzazione agenzie, attacco a programmi progressisti |
Scontro istituzionale | Crisi costituzionale tra potere esecutivo e giudiziario, rivendicazione di poteri assoluti |
Ideologia | Lotta contro “marxismo culturale”, DEI, green new deal, diritti LGBTQ+, “woke” |
Base sociale | Alleanza tra capitale monopolistico e piccola borghesia bianca, spesso rurale e religiosa |
Carattere neofascista | Privatizzazione dello stato, repressione, mobilitazione ideologica, attacco alla democrazia |
Think tank di riferimento | Claremont Institute, Heritage Foundation |
Conclusione
L’articolo di Foster offre una lettura critica e materialista del fenomeno MAGA, interpretandolo come espressione di una nuova alleanza neofascista che mira a consolidare il potere del capitale monopolistico attraverso la mobilitazione ideologica e la repressione delle conquiste democratiche e sociali. La comprensione di queste dinamiche, secondo l’autore, è essenziale per costruire una risposta democratica e socialista alle sfide poste dal nuovo regime
IL TESTO DI FOSTER TRADOTTO
Una settimana dopo l’insediamento di Donald Trump, il 20 gennaio 2025, nel suo secondo mandato come presidente degli Stati Uniti, Matthew J. Vaeth, direttore ad interim dell’Office of Management and Budget (OMB), ha emesso un memorandum ai dipartimenti e alle agenzie federali ordinando una sospensione temporanea delle spese per le agenzie, le sovvenzioni e i prestiti e l’assistenza finanziaria in tutto il governo federale. Questo è stato il colpo di apertura di quella che la destra ha chiamato la “Guerra Civile Fredda”.1 L’ordine di congelamento generale della spesa civile federale è stato molto probabilmente scritto dal nuovo direttore dell’OMB per il 2025, Russell Vought, allora in attesa di conferma da parte del Congresso. Per la Vought “la cruda realtà in America è che siamo nelle ultime fasi di una completa presa di potere marxista del paese” e che questi nemici “detengono già le armi dell’apparato governativo”, che “hanno mirato… contro di noi”.2 Vought ha guidato l’OMB durante la prima amministrazione Trump ed è stata uno dei principali artefici del Progetto 2025, il piano per la transizione verso un nuovo esecutivo assolutista, emesso nel 2022 dalla Heritage Foundation di destra.3 Ha scritto il capitolo sull'”Ufficio esecutivo del Presidente degli Stati Uniti” per il Progetto 2025 e ha fondato il Center for Renewing America, un ramo attivo del Progetto 2025, che è stato incaricato di scrivere in anticipo centinaia di ordini esecutivi da attuare immediatamente dopo la risalita di Trump alla Casa Bianca. Il Progetto 2025 includeva piani per chiudere interi dipartimenti federali, tagliare massicciamente la forza lavoro federale e ridurre drasticamente le spese federali, costringendo gli Stati, i governi locali, le università e i media ad allinearsi ai dettami del regime di Trump.4
L’ordine dell’OMB di congelare le spese del governo civile federale ha influito sulla spesa che nell’anno fiscale 2024 ammontava a circa 3 trilioni di dollari, inviando così onde d’urto in tutta la nazione. Il 31 gennaio 2025, il giudice capo John J. McConnell Jr. del distretto degli Stati Uniti del Rhode Island ha emesso un ordine restrittivo temporaneo sulle azioni dell’OMB. In risposta, l’OMB ha annullato il loro memo. Tuttavia, l’amministrazione Trump, aderendo alla “teoria del sequestro” che sosteneva che il ramo esecutivo avesse il potere di azzerare i fondi stanziati dal Congresso, si è rifiutata di rispettare pienamente l’ordine del tribunale di McConnell. La successiva decisione della Corte d’Appello degli Stati Uniti per il Primo Circuito, che ha sostenuto la decisione di McConnell, ha indicato un’incombente crisi costituzionale. Figure importanti del movimento Make America Great Again (MAGA) hanno elaborato una strategia in anticipo affinché il presidente possa chiudere i dipartimenti e sequestrare le spese autorizzate dal Congresso, ignorando i tribunali, sulla base del puro potere dell’ufficio esecutivo e dell’affermazione che qualsiasi cosa il presidente faccia è legale. Se necessario, può essere dichiarato lo stato di emergenza, sospendendo i diritti costituzionali.5 Il Department of Government Efficiency (DOGE) di Elon Musk ha calpestato il governo federale, apparentemente autorizzato a prendere il controllo e chiudere intere agenzie a piacimento. Nel frattempo, l’amministrazione Trump sostiene di avere pieno potere sulle agenzie di regolamentazione indipendenti all’interno del governo federale, come la Federal Trade Commission, il National Labor Relations Board, la Federal Communications Commission e persino il Federal Reserve Board, in base a quella che viene chiamata “autorità esecutiva unitaria”, una controversa teoria costituzionale.6
Se l’ordine dell’OMB e le azioni del DOGE di Musk hanno creato un pantano giuridico, l’intento ideologico delle azioni dell’amministrazione Trump è stato comunque abbondantemente chiaro. Secondo il memo Vaeth/Vought, lo scopo del congelamento della spesa federale da parte dell’amministrazione era quello di porre fine al “woke” e alla militarizzazione del governo, opponendosi “all’uso delle risorse federali per promuovere l’equità marxista, il transgenderismo e le politiche di ingegneria sociale del new deal verde”. Il congelamento iniziale o la “pausa” della spesa è stata progettata per consentire all’amministrazione di identificare le spese dedicate a “DEI [programmi di diversità, equità e inclusione], all’ideologia di genere e al new deal verde”, insieme alle spese per gli aiuti esteri, che sono state considerate usi fraudolenti dei finanziamenti federali.7 Nell’ideologia di destra, la categoria generale è il “marxismo culturale”, che è visto come comprendente la difesa della teoria critica della razza (CRT); iniziative ambientali, sociali e di governance (ESG); DEI; diritti LGBTQ+; azioni in materia di cambiamenti climatici; frontiere aperte; assistenza sanitaria universale; e l’energia verde.8 Questo attacco al cosiddetto marxismo culturale era in linea con l’Agenda 47 della campagna Trump/J.D. Vance, che mirava a “rimuovere tutti i burocrati marxisti della diversità, dell’equità e dell’inclusione” e a perseguire i “maniaci marxisti che infettano le istituzioni educative”.9
La logica generale alla base di queste mosse è stata fornita da un altro documento della Heritage Foundation, anch’esso pubblicato nel 2022, intitolato How Cultural Marxism Threatens the United States—And How Americans Can Fight It di Mike Gonzalez e Katharine C. Gorka, che hanno continuato a scrivere NextGen Marxism: What It Is and How to Combat It (2024).10 Il marxismo culturale, che nella destra MAGA è visto come pervadente nelle università e nel governo, oltre che penetrato nelle corporazioni, ha la sua genesi nei Quaderni del carcere di Antonio Gramsci, che ha rotto con l’economicismo del marxismo classico. In questa visione distorta, il nuovo “marxismo culturale” è stato portato avanti dai marxisti della Scuola di Francoforte come Max Horkheimer, Theodor Adorno, Herbert Marcuse ed Erich Fromm. Doveva essere data una forma più espansiva da postmodernisti come Michel Foucault, portando infine alla teoria femminista radicale e alla CRT. Il lavoro di González e Gorka non dimostra la minima attenzione per la vera ricerca accademica. Il suo scopo non è quello di promuovere l’indagine intellettuale, ma piuttosto un nuovo maccartismo. Nel loro libro, sostengono che Joseph McCarthy nella caccia alle streghe anticomunista degli anni ’50 aveva svolto “un lavoro importante”, ma aveva commesso l’errore di muovere accuse che “non poteva comprovare”. Nell’odierna Guerra Civile Fredda, si suggerisce, il maccartismo ha bisogno di essere resuscitato su basi più solide per non commettere gli errori del passato, anche se in realtà il nuovo maccartismo è privo di sostanza come il suo predecessore degli anni ’50.11
L’ideologia MAGA che ora si è annidata alla Casa Bianca, e che si è diffusa in misura considerevole anche nei tribunali e nel Congresso, ha poco a che fare con lo stesso Trump, per il quale è servita come un’arma conveniente nella sua ascesa al potere. Piuttosto, la sua base materiale si trova nella crescita di un più ampio movimento neofascista, che, come tutti i movimenti all’interno del genere fascista, è radicato in una tenue alleanza tra sezioni della classe dominante monopolista-capitalista al vertice della società e un esercito mobilitato di aderenti della classe medio-bassa molto al di sotto. Questi ultimi vedono come loro principali nemici non le alte sfere della classe capitalista, ma i professionisti della classe medio-alta immediatamente superiori a loro e la classe operaia sottostante.12 La classe medio-bassa, principalmente bianca, si sovrappone alle popolazioni rurali e agli aderenti al fondamentalismo religioso o all’evangelicalismo, formando un blocco storico revanscista di destra.
L’attuale mobilitazione della classe medio-bassa da parte dell’ala destra del capitale monopolistico, in particolare degli interessi tecnologici, finanziari e petroliferi, è inizialmente finalizzata allo smantellamento dell’attuale “stato amministrativo”, sostituendolo con uno più favorevole a un progetto neofascista. Ciononostante, nel processo, si sta già aprendo un divario politico sempre più ampio tra i governanti miliardari in alto e il loro esercito MAGA in basso, tra i diversi elementi all’interno del movimento evangelico e tra coloro che sostengono una dittatura politica e coloro che desiderano mantenere le forme costituzionali liberal-democratiche.13
In linea con tutti i movimenti del genere fascista, l’attuale regime tradirà inevitabilmente i suoi sostenitori di massa del MAGA della destra radicale, cercando di relegarli a un ruolo sempre più servile e irreggimentato e negando qualsiasi politica in conflitto fondamentale con i suoi fini capitalistici-imperiali. Ciononostante, è sorta una massa di think tank e influencer che cercano di razionalizzare l’irrazionale, basandosi su quegli elementi ideologici che si rivolgono a una classe medio-bassa bianca, ma che in ultima analisi soddisfano i bisogni della classe capitalista miliardaria. Comprendere le basi di questo nuovo irrazionalismo e le forme di dominio di classe ad esso associate è cruciale nella lotta contro-egemonica per un futuro democratico, egualitario e sostenibile – e quindi socialista – per l’umanità nel suo insieme.
L’ideologia neofascista del MAGA
“L’opposto del fascismo”, scrisse l’economista marxista Paul M. Sweezy nel 1952, “è la democrazia borghese, non il feudalesimo o il socialismo. Il fascismo è una delle forme politiche che il capitalismo può assumere nella fase monopolistico-imperialista”.14 Nella definizione classica originata dai teorici marxisti – e impiegata, come nel caso di Behemoth: La struttura e la pratica del nazionalsocialismo di Franz Neumann, nei processi di Norimberga – quei movimenti e regimi appartenenti al genere fascista hanno le loro basi materiali in una tenue alleanza tra il capitale monopolistico e una piccola borghesia mobilitata o classe medio-bassa. Questi ultimi sono stati indicati da C. Wright Mills come le “retroguardie” del sistema capitalista a causa della loro ideologia generalmente regressiva, un prodotto della loro posizione di classe contraddittoria.15
Tale mobilitazione della classe medio-bassa su istigazione di settori del capitale monopolistico si verifica quando le alte sfere della società si vedono minacciate da una varietà di fattori interni ed esterni che mettono a repentaglio la loro egemonia. Ciò porta ad attacchi allo stato democratico liberale e alla presa del potere statale da parte di una parte della classe dominante, sostenuta da un esercito di aderenti dal basso, spesso inizialmente con mezzi legali, ma presto oltrepassando i confini costituzionali. Il potere è concentrato nelle mani di un leader, un duce o un Führer, dietro il quale si celano giganteschi interessi capitalistici. La chiave del dominio fascista, una volta che ha guadagnato il suo ascendente sullo stato, è la privatizzazione di gran parte del governo per conto del capitale monopolistico, un concetto articolato per la prima volta in relazione alla Germania di Adolf Hitler.16 A ciò si accompagna un’estrema repressione di segmenti della popolazione sottostante, spesso come capri espiatori. Tali movimenti cercano inevitabilmente di garantire il loro dominio ideologico ottenendo il controllo dell’intero apparato culturale della società in un processo che i nazisti chiamarono Gleichschalthung, o mettere in riga.
Questa comprensione generale del fascismo è stata dominante negli anni ’30 e ’40, estendendosi fino alla fine del XX secolo. Tuttavia, il fascismo, come formazione politica, è stato infine reinterpretato nel discorso liberale in termini idealistici come un’ideologia pura, concettualmente disaccoppiato dalle sue fondamenta di classe e materialistiche e ridotto alla sua forma esteriore come razzismo estremo, nazionalismo, revanscismo e crescita di personalità autoritarie, tutte viste come scollegate dal capitalismo stesso. Gran parte di questo era in realtà implicito nella critica al “totalitarismo” sviluppata da figure della Guerra Fredda come Hannah Arendt, che presentava il fascismo come un sistema estremo a destra concettualmente separato dal capitalismo, e l’opposto del comunismo a sinistra.17 Il fascismo è stato così reinterpretato nell’ideologia egemonica come una forma di autoritarismo/totalitarismo violento e un allontanamento dal capitalismo, che è stato poi identificato esclusivamente con la democrazia liberale. Prive di reali basi storico-materiali e ignorando le realtà di classe, tali riformulazioni sono state solo mezzi per puntellare la nozione stessa di capitalismo e si sono dimostrate inutili nel tentativo di comprendere il riemergere delle forze fasciste e neofasciste nel nostro tempo.
Nell’affrontare l’attuale neofascismo, è cruciale vederlo come un prodotto delle relazioni materiali/di classe/imperiali del tardo capitalismo, che non deve essere inteso semplicemente in termini delle sue forme esteriori “populiste”, iper-razziste, iper-misogine o iper-nazionaliste, ma piuttosto in termini di una sostanziale critica di classe.18 Il fascismo è in ogni momento un attacco alla democrazia liberale e la sostituzione di un ordine politico con tacco di ferro sotto il regno del capitale finanziario monopolistico. La sua ideologia revanscista non nasce principalmente dal capitale monopolistico in sé, ma piuttosto è principalmente un meccanismo per la mobilitazione di forze di destra tratte prevalentemente dalla classe medio-bassa, arruolando un esercito di veri o potenziali assaltatori (che indossino camicie nere, camicie marroni o cappelli MAGA) e fornendo la giustificazione per lo smantellamento dello stato liberal-democratico.
Sebbene siano le vere forze della classe materiale, piuttosto che l’ideologia disincarnata, che devono essere tenute a mente in primo luogo, è tuttavia vero che le idee, una volta emerse, possono diventare esse stesse forze materiali. “L’ideologia”, scriveva Georg Lukács, è “la più alta forma di coscienza [di classe]”.19 Se vogliamo capire la natura del regime MAGA emergente, dobbiamo quindi esplorare la sua ideologia di governo e le sue forme di organizzazione politica. Molto poco di questo, va sottolineato, emana dallo stesso Trump, che è spesso descritto all’interno del movimento MAGA come uno strumento in qualche modo difettoso, anche se utile, del nuovo ordine.20
Nonostante la sua importanza nella pubblicazione di Project 2025, il principale think tank per il movimento Trump non è la Heritage Foundation, ma piuttosto il Claremont Institute, fondato nel 1979 a Upland, in California. Il Claremont Institute era originariamente una base per il pensiero straussiano (derivato dal teorico politico ultraconservatore Leo Strauss), ma si è evoluto nel centro nevralgico del MAGA. I suoi finanziamenti provengono da megadonatori, tra cui il Thomas D. Klingenstein Fund (un fondo multimiliardario gestito dal banchiere d’investimento Thomas D. Klingenstein, presidente del consiglio di amministrazione del Claremont Institute), la Dick and Betsy DeVos Foundation (gestita dalla miliardaria ex segretaria all’istruzione di Trump Betsy DeVos), l’ultraconservatrice Lynde and Harry Bradley Foundation e la Sarah Scaife Foundation.21 Le sue due pubblicazioni principali sono The American Mind e la Claremont Review of Books. L’Istituto ha anche una filiale aggiuntiva, il Claremont Institute Center for the American Way of Life, situato a Washington, DC, di fronte al Campidoglio. Accademici ed esperti associati al Claremont Institute dominano l’Hillsdale College nel Michigan. Hillsdale pubblica Imprimis, essenzialmente una pubblicazione MAGA del Claremont Institute. L’Istituto offre una serie di borse di studio, tra cui la Lincoln Fellowship. Il suo sito web tiene traccia dei cosiddetti “finanziamenti BLM” (riferendosi al movimento Black Lives Matter, o BLM) da parte delle aziende, affermando, su basi estremamente discutibili, che 82,9 miliardi di dollari sono stati indirizzati alle cause CRT/Woke/Cultural Marxist dalle aziende. Come nell’ideologia MAGA in generale, le aziende sono condannate come moralmente corrotte per aver ceduto il passo al marxismo culturale, ma raramente sono criticate economicamente. Ciò è coerente con l’intera storia dell’ideologia piccolo-borghese come si riflette negli scritti ottocenteschi di figure celebri come Thomas Carlyle e Friedrich Nietzsche, le cui effusioni ideologiche, come ha notato Lukács, riflettevano “una duplice tendenza contraddittoria” di una “critica della mancanza di cultura capitalista”, pur sostenendo un ordine “situato nel capitalismo”.22
Nel 2019, Trump ha conferito al Claremont Institute la National Humanities Medal. Il 6 gennaio 2021, l’avvocato John Eastman, membro del consiglio di amministrazione del Claremont Institute (dove rimane fino ad oggi), supportato da altri associati del Claremont Institute, ha svolto il ruolo di primo piano nell’organizzazione dell’assalto MAGA al Campidoglio di Washington, DC. Ha anche scritto i memo chiave diretti a fare pressione sul vicepresidente Mike Pence per invalidare le elezioni del 2020 nel tentativo di invertire la sconfitta di Trump contro Joe Biden. Tutto ciò ha fatto guadagnare a Claremont la reputazione di “brain trust” del tentato colpo di stato del 6 gennaio.23
Il Claremont Institute sarebbe diventato il principale incubo intellettuale di Trump II. Più di una dozzina di esperti associati a Claremont ed ex borsisti di Claremont appaiono regolarmente su Fox News. Ciò include, oltre a Eastman, luminari come Michael Anton, senior fellow di Claremont e un incaricato di alto livello del Dipartimento di Stato di Trump; Christopher Caldwell, redattore della Claremont Review of Books e commentatore suprematista bianco; Brian T. Kennedy, ex presidente di Claremont e attuale membro del consiglio di amministrazione, e presidente del Comitato sul pericolo attuale, che promuove un nuovo maccartismo; Charles R. Kesler, editore della Claremont Review of Books e principale sostenitore di una “Guerra Civile Fredda”; Charlie Kirk, ex Claremont Lincoln Fellow e fondatore/CEO di Turning Point USA (TPUSA), con la sua “Professor Watch List” e il suo ramo evangelico, TPUSA Faith; John Marini, senior fellow di Claremont e principale critico intellettuale di destra dello “stato amministrativo”; e Christopher F. Rufo, ex Claremont Lincoln Fellow e noto opinionista anti-CRT.
Anton, ex amministratore delegato degli investimenti di BlackRock e attualmente ricercatore senior presso il Claremont Institute, è stato vice assistente del presidente e vice consigliere per la sicurezza nazionale per la comunicazione strategica del Consiglio di sicurezza nazionale durante la prima amministrazione Trump.24 Attualmente è direttore della pianificazione politica presso il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti sotto Marco Rubio. È stato Anton, più di ogni altra singola figura, a collegare il Claremont Institute al MAGA e all’alt-right. Il suo articolo del 2016 sulla Claremont Review of Books “The Flight 93 Election” – usando la metafora dei passeggeri che si precipitarono nella cabina di pilotaggio del volo terroristico l’11 settembre 2001 – sarebbe diventato virale e ha svolto un ruolo importante nella mobilitazione del sostegno militante per la campagna di Trump. Qui Anton ha dichiarato che le elezioni del 2016 erano “carica la cabina di pilotaggio o muori”, in cui “potresti morire comunque” nel tentativo, ma se Hillary Clinton dovesse essere eletta, “la morte è certa”. Sebbene l’articolo fosse sconnesso, sconclusionato e illogico, la metafora ha comunque preso piede, catapultando Anton allo status di celebrità di destra, e ha portato alla sua nomina al Consiglio di sicurezza nazionale di Trump con il sostegno del miliardario tecnologico di destra Peter Thiel.25
Nel 2019, Anton ha pubblicato After the Flight 93 Election… And What We Still Have to Lose, che ha sottolineato la necessità di una guerra a tutta la sinistra, guadagnandosi l’elogio di Trump. Questo è stato seguito nel 2020 dal suo libro, The Stakes: America at the Point of No Return, in cui ha proposto che l’immigrazione dovrebbe idealmente essere fermata del tutto, mentre la cittadinanza per diritto di nascita (cittadinanza in virtù del semplice fatto di essere nati negli Stati Uniti, anche se non da cittadini statunitensi) dovrebbe cessare immediatamente. La Cina era il nemico principale, mentre la pace doveva essere fatta con la Russia. Questi ultimi, ha spiegato Anton, appartenevano alla stessa “setta di civiltà” degli Stati Uniti e dell’Europa, “in modi che la Cina non sarebbe mai stata”. The Stakes di Anton, tuttavia, è meglio conosciuto per la sua esplicita difesa di un “cesarismo rosso [cioè repubblicano o di destra]”, in cui la presidenza sarebbe diventata una “forma di monarchia assoluta” o “governo di un solo uomo” che esibiva un ampio sostegno popolare, una posizione che è stata seguita subito dopo nel suo libro con l’esortazione a “rieleggere Trump!” Solo una volta eletto Trump si dichiarerebbe Cesare.26
In una recensione su “Draining the Swamp” nella Claremont Review of Books, Anton rese popolare Unmasking the Administrative State di Marini. L’analisi di Marini è vista come una convalida della versione conservatrice di Alexandre Kojève della filosofia idealista tedesca di G. W. F. Hegel, che nella visione di destra è vista come una giustificazione per il dominio borghese autocratico come la fine della storia. Applicati alle istituzioni contemporanee, i signori burocratici dello stato amministrativo devono essere visti come la “classe dominante”. Marini e Anton sostengono quindi che c’è bisogno che Trump distrugga lo stato amministrativo e lo sostituisca con un governo più centralizzato. Queste stesse opinioni portarono il giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti Clarence Thomas, che in una fase precedente della sua carriera aveva assunto Marini come assistente speciale, ad esclamare “Dobbiamo leggere Marini!!”27
Anton ha dichiarato che per vincere “abbiamo bisogno di blogger, creatori di meme, troll di Twitter, artisti di strada, comici, propagandisti, teologi, drammaturghi, saggisti, romanzieri, hacker, imbroglioni e intellettuali”, così come Trump e i capitalisti benpensanti.28 Il suo atto più iconoclasta all’interno dello stesso Claremont Institute fu quello di scrivere un articolo sul propagandista nietzschiano-fascista dell’alt-right Pervertito dell’Età del Bronzo (noto come BAP, ora rivelato come il rumeno-americano Costin Vlad Alamariu, che ricevette un dottorato di ricerca a Yale), l’autore di Bronze Age Mindset. Il ruolo di Anton, in un articolo del 2019 della Claremont Review of Books intitolato “Are the Kids Al(t) Right?”, è stato quello di portare BAP/Alamariu nel mainstream MAGA nel tentativo di attirare i giovani bianchi disincantati nel movimento neofascista. Notando che BAP ha fornito nel suo auto-pubblicato Bronze Age Mindset un “pastiche semplificato di Friedrich Nietzsche”, che aveva “infranto la top 150 su Amazon – non, badate bene, in qualche categoria all’interno di Amazon ma sul sito nel suo complesso“, Anton ha sostenuto che rappresentava un’opportunità per la destra MAGA di dominare il discorso giovanile underground. Il BAP ha caratterizzato le élite liberali, gli intellettuali, i pensatori di sinistra e la popolazione in generale come “bugmen”, senza eroismo, in modo simile a “L’ultimo uomo” di Nietzsche. Gli esseri umani in generale erano ritratti come appartenenti a una mera vita “lievito”. La soluzione risiedeva nel bodybuilding maschile attraverso il sollevamento pesi e la coltivazione dell’immagine degli eroi greci dell’età del bronzo. BAP è un suprematista bianco, che enfatizza la purezza ariana e i vili attacchi alle diverse popolazioni di tutto il mondo. Come ha ammesso lo stesso Anton, “l’obiezione più forte e più facile da fare alla mentalità dell’Età del Bronzo è che è ‘razzista’, ‘antisemita’, ‘antidemocratica’, ‘misogina’ e ‘omofoba’”, il che la rende più “oltraggiosa” di Nietzsche. Eppure, finge che BAP sia “più gentile” di pensatori come Karl “Marx, [V. I.] Lenin, Mao [Zedong]… [Che] Guevara, [Saul] Alinsky e Foucault, o qualsiasi numero di fanatici i cui scritti vengono insegnati nelle università d’élite”. Alla fine, Anton sottolineò l’importanza degli attacchi del BAP ai “bugmen” e ai “bugtimes”, incorporando le sue opinioni all’interno del MAGA.29
Uno studio della stessa mentalità dell’Età del Bronzo rivela riferimenti velenosi alle “baraccopoli del mondo degli Stronzi” e attacca, citando Nietzsche, “i modi di vita pre-ariani, il ritorno del socialismo, delle case lunghe, il femminismo” e le “sette marxiste sataniche”. Il generale ateniese Alcibiade, i conquistadores Hernán Cortés e Francisco Pizarro, Napoleone Bonaparte, Theodore Roosevelt, Alfredo Stroessner (ex dittatore del Paraguay) e soprattutto Bob Denard (un brutale mercenario francese del XX secolo attivo in Congo e nelle Isole Comore) sono i modelli di BAP del ritorno in epoca moderna degli esseri umani ariani dell’età del bronzo. Il presidente preferito del BAP, prima di Trump, è James K. Polk, che ha lanciato la guerra messicano-americana. La “popolazione bianca” negli Stati Uniti, scrive, si è impadronita del Messico “con il suo valore”. Il femminismo è visto come un abominio. “Nulla di così ridicolo come la liberazione delle donne”, dichiara BAP/Alamariu, “è mai stato tentato nella storia dell’umanità”, che egli descrive come un tentativo di “tornare al matriarcato pre-ariano”. E aggiunge: “La giustizia sociale è un disgustoso parassitismo”. Le città di oggi, soggette a ondate di immigrati, sono “popolate da orde di zombie simili a nani che vengono importati per il lavoro degli schiavi e l’agitazione politica dalle latrine spazzate dalle mosche del mondo”. Afferma apertamente: “Credo nel fascismo o in qualcosa di peggio”. Per tutte queste ragioni, secondo BAP, Trump va sostenuto nella sua conquista del governo. “Il Leviatano” dello stato amministrativo dominato dagli “spauracchi”, insiste, deve essere distrutto per creare un nuovo “ordine primordiale”. Con il sostegno di Anton e altri, BAP è stato riconosciuto come una sorta di influencer nietzschiano della malavita dietro il movimento MAGA, attraente per i giovani maschi bianchi regressivi. Sarebbe diventato una lettura praticamente obbligatoria per i giovani membri bianchi dello staff nella prima amministrazione Trump.30
Anton stesso è stato incoraggiato a leggere BAP dal sedicente pensatore dell'”Illuminismo Oscuro” Curtis Yarvin, un neofascista vicino sia ad Anton che a Vance (l’erede apparente del MAGA). Come Vance e Anton, Yarvin è fortemente sostenuto dal miliardario della Silicon Valley Thiel. Yarvin è anche apertamente ammirato dal consigliere di Trump e venture capitalist della Silicon Valley Marc Andreessen per le sue opinioni antidemocratiche. Vance definisce Yarvin, che ha anche definito un “fascista”, “la mia influenza politica numero uno”. Nel mondo MAGA, Yarvin rimane una figura oscura, nonostante il fatto che abbia articolato le strategie più reazionarie del regime di Trump. È un ex programmatore di computer e blogger di destra, che scrive sotto lo pseudonimo di Mencius Moldbug e sostenitore di un “Illuminismo Oscuro” o movimento neoreazionario (“NRx”). Tucker Carlson ha dedicato un intero spettacolo all’intervista a Yarvin nel 2021. È meglio conosciuto per le sue argomentazioni anti-democratiche e per l’insistenza sul fatto che il presidente può affermarsi come un “amministratore delegato nazionale” o addirittura un “dittatore”, concentrando tutto il potere nel ramo esecutivo e sostituendo il sistema legale e i tribunali, mentre passa da un “Congresso oligarchico” a un “presidente monarchico”. Gli americani, insiste, “dovranno superare la loro fobia del dittatore”.31
Yarvin ha trasformato il Signore degli Anelli in un’arma di J.R.R. Tolkien, vedendo l’élite di sinistra o la classe professionale-manageriale come una “aristocrazia elfica”, la “classe medio-bassa” come “hobbit” e gli “elfi oscuri” come lui come difensori degli hobbit. Come Steve Bannon, l’ex capo dello staff della Casa Bianca di Trump, con il quale si identifica, Yarvin si vede come un sostenitore del MAGA; ma, a differenza di Bannon, deenfatizza la contraddizione tra le forze MAGA della classe medio-bassa e i miliardari capitalisti monopolisti al vertice. La vera fedeltà di Yarvin è verso i miliardari, piuttosto che verso la classe medio-bassa. Anzi, nega di essere un vero fascista, nonostante il fatto che abbia applicato l’etichetta di fascista a se stesso, caratterizzandosi piuttosto come un più diretto sostenitore della dittatura (o della monarchia), dal momento che ha un disprezzo assoluto per le masse. Ciononostante, Yarvin afferma sardonicamente, “francamente, Hitler si legge molto come me” – se, riconosce, è più talentuoso e più malvagio.32
Ampiamente visto come una figura in gran parte clandestina che ha contribuito a ingannare il sistema per Trump, Yarvin ha fornito il piano generale per una presidenza imperiale. Sostiene che il potere reale è detenuto “oligarchicamente” (distinto dalla nozione classica di oligarchia come basata sulla ricchezza) da persone che controllano i media e le università, costituendo la “Cattedrale”. La Cattedrale può essere rovesciata solo da un monarca o da un dittatore, che agisce come un amministratore delegato. Una volta eletto, sosteneva Yarvin, Trump avrebbe potuto epurare la burocrazia federale (ciò che Yarvin chiama “RAGE”, ovvero mandare in pensione tutti i dipendenti governativi) sostenendo di avere un mandato elettorale che gli consentiva di trasgredire la legge e mettere in riga sia i tribunali che il Congresso. Tutte le ordinanze del tribunale che impongono al presidente di desistere dovrebbero essere ignorate. Le corporazioni dei media mainstream e le università dovrebbero essere chiuse. In un podcast, Anton ha detto a Yarvin: “Stai essenzialmente sostenendo che qualcuno – mossa antica – ottenga il potere legalmente attraverso un’elezione, e poi lo eserciti illegalmente”. Yarvin ha risposto: “Non sarebbe illegale. Dichiareresti semplicemente lo stato di emergenza nel tuo discorso inaugurale”. Il presidente potrebbe applicarlo a ogni Stato e assumere “il controllo di tutte le autorità di polizia”. Come Anton, Yarvin dichiarò del presidente: “Tu sarai Cesare”.33
Anton ha dichiarato che le università sono “il male”, una posizione fortemente sostenuta da Rufo, ex direttore dell’Intelligent Design (creazionista) Discovery Institute e Claremont Lincoln Fellow.34 Rufo è ampiamente celebrato nei circoli MAGA per le sue grandi imprese propagandistiche nel trasformare CRT e DEI in concezioni tossiche nella mente del pubblico. Attualmente è senior fellow presso il Manhattan Institute for Policy Research e redattore collaboratore del City Journal. In “Critical Race Theory: What It Is and How to Fight It” per Imprimis di Hillsdale, Rufo sosteneva che la CRT era il prodotto del marxismo culturale e del “marxismo basato sull’identità”. In quello che è diventato un elemento fondamentale dell’ideologia MAGA, egli sostiene che i marxisti di oggi sono tutti teorici dell’identità e si oppongono all'”uguaglianza”, sostituendola con “equità”, che è “poco più che marxismo riformulato”. La CRT, egli pronuncia, promuove la “neo-segregazione”. Viola il principio dei diritti civili ed è discriminatorio attraverso le sue politiche anti-bianche. In questo modo, la legge sui diritti civili deve essere reindirizzata contro le minoranze razziali. Rufo associa CRT e BLM all’anticapitalismo e al razzismo inverso. I suoi attacchi alla CRT hanno influenzato gli attacchi di Trump nella sua prima amministrazione.35
Più recentemente, Rufo ha sostenuto la necessità di “assediare le istituzioni”. Ciò include l’attacco a tutte le aziende che hanno istituito politiche DEI, viste come il prodotto del marxismo culturale, della CRT e del BLM, una visione neo-maccartista condivisa dal governatore della Florida Ron DeSantis. I principali obiettivi sono la “teoria radicale del genere” e quello che Rufo chiama “l’impero transgender”. Sostiene che “dobbiamo lottare per mettere l’impero transgender fuori dal mercato per sempre”. Rufo e la destra MAGA si scagliano contro il “cartello universitario” e sostengono che la rieducazione K-12 dovrebbe iniziare con la promozione della “civiltà occidentale”.36
Uno dei critici più irremovibili della diversità nella destra MAGA è Caldwell, che nel suo articolo “The Browning of America” sostiene che “la ‘diversità’ è [sempre] stata un attributo delle popolazioni assoggettate”. Quindi, riconoscerlo come base della politica sociale è in contrasto con i principi dei fondatori della Costituzione degli Stati Uniti. In un articolo su Robert E. Lee, Caldwell sosteneva che le critiche di sinistra al comandante delle forze confederate come difensore del Sud schiavista, e quindi della schiavitù, miravano a eliminare Lee come “la forza morale di metà della nazione”.37
L’editore della Claremont Review of Books Kesler, membro della Commissione sulla storia degli Stati Uniti del 1776 di Trump, destinata a contrastare il Progetto 1619 sulla storia della schiavitù negli Stati Uniti, è stato una figura di spicco nella promozione della nozione MAGA di una guerra civile fredda tra la destra e le cosiddette forze dominanti a sinistra. Il termine “woke”, che è nato per la prima volta nel movimento per i diritti civili, è stato massicciamente ribaltato dalla destra dal 2019, basandosi sul comando conservatore dei media, per riferirsi in modo dispregiativo a tutte le cause politiche e culturali progressiste contemporanee. Viene impiegato come mezzo per sminuire le lotte per la giustizia sociale contro il razzismo e la disuguaglianza di genere, mentre il suo uso più comune è come fischietto razzista per cani.38
La Guerra Civile Fredda dell’ideologia MAGA è strettamente legata agli attacchi alla Cina. In qualità di presidente del Comitato sul Pericolo Attuale (di cui fa parte Bannon), Brian Kennedy, membro del consiglio di amministrazione del Claremont Institute, fa parte di un movimento per generare un nuovo maccartismo incentrato su Pechino. Sostenendo che il comunismo cinese si è infiltrato nella società statunitense in abiti BLM, scrive: “Oggi rischiamo di perdere una guerra perché troppo pochi di noi sanno che siamo impegnati con un nemico, il Partito Comunista Cinese (PCC) [sic], che intende distruggerci”.39
I nazionalisti cristiani sono stati anche arruolati nella Guerra Civile Fredda/Nuovo Maccartismo. Kirk’s Turning Point USA è diventato famoso nel 2016 per la sua lista di controllo dei professori, che individuava per lo più accademici di sinistra in tutto il paese per essere presi di mira dalla destra in modo maccartista. Kirk, che ha anche fatto parte della Commissione Trump del 1776, è ora diventato noto come un mega “sussurratore” ai giovani, in cui punta il dito contro la “guerra ai bianchi” e incoraggia il nazionalismo bianco. La sua organizzazione, in collaborazione con il Claremont Institute, ha portato in autobus i sostenitori del MAGA alla protesta e all’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021. Yarvin, che ha descritto la schiavitù “come una relazione umana naturale” e ha promosso il determinismo biologico e la monarchia, è stato elogiato in modo effusivo da Kirk nel suo programma radiofonico e podcast, insieme al suprematista bianco Steve Sailer. Kirk è l’autore di Right Wing Revolution: How to Beat the Woke and Save the West, pubblicato nel 2024. Secondo il trafiletto dell’editore, “L’America… è minacciato da un’ideologia letale che cerca di umiliare e cancellare chiunque non si inchini al suo altare. Kirk tira fuori dall’ombra il wokeismo e descrive in dettaglio i passi esatti necessari per fermare la sua diffusione tossica”, che “si è già infiltrata in ogni aspetto della società americana”.40
Più recentemente, Kirk si è trasformato nel principale promotore del nazionalismo cristiano evangelico all’interno del movimento MAGA, fondando una divisione di Turning Point USA chiamata TPUSA Faith rivolta agli evangelici bianchi. Sostiene che i fondatori degli Stati Uniti hanno creato una nazione cristiana e sostiene il mandato delle Sette Montagne del nazionalismo cristiano evangelico estremo, in cui ai credenti è richiesto di cercare di dominare tutta la realtà, compresa la famiglia, la religione, l’istruzione, i media, le arti, gli affari e il governo. Questo è legato all’endismo e all’apocalitticismo religioso (Seconda Venuta). Kirk ha cercato di promuovere l’odio nei confronti delle persone LGBTQ+ e transgender al fine di motivare il movimento evangelico ad assumere un ruolo politico più diretto.41
Il direttore dell’OMB Vought è senza dubbio il più potente nazionalista cristiano all’interno della stessa amministrazione Trump. Scrivendo nel 2022 per The American Mind del Claremont Institute, Vought ha affermato che il Center for Renewing America, da lui fondato nel 2021, aveva dimostrato per cosiddetti motivi legali che “gli stranieri illegali che attraversavano” il confine tra Stati Uniti e Messico costituivano “un’invasione”, consentendo così ai governatori statali, che, secondo l’articolo 1, sezione 10, clausola 3 della Costituzione degli Stati Uniti, non sono autorizzati a “impegnarsi in guerra a meno che non siano effettivamente invasi”, ad agire con la forza contro questi “invasori”, indipendentemente dal governo federale.42 In quanto organizzazione nazionalista cristiana, il Center for Renewing America è categoricamente anti-palestinese, opponendosi a qualsiasi tentativo di consentire ai palestinesi di immigrare negli Stati Uniti, sostenendo che “sarebbe difficile identificare un popolo o una cultura più fondamentalmente in contrasto con le fondamenta dell’autogoverno americano rispetto ai palestinesi”, che hanno “una cultura velenosa per la salute e l’integrità delle comunità americane”. ” e la cui ideologia, nonostante le contro-affermazioni dei “marxisti intersezionali”, ha come obiettivo l’annientamento totale di Israele. Il Centro per il Rinnovamento dell’America della Vought è fortemente a favore dell’allontanamento della popolazione palestinese da Gaza e del loro reinsediamento nelle terre della Lega Araba.43
I movimenti del genere fascista si sono spesso basati su spostamenti opportunistici da sinistra a destra. Un classico esempio di ciò è il pensatore di sinistra italiano Enrico Ferri, uno pseudo-socialista reazionario che fu fortemente attaccato da Frederick Engels, e in seguito divenne un seguace di Benito Mussolini.44 Il principale veicolo intellettuale per la cosiddetta cooperazione “di sinistra” con l’ideologia MAGA, che opera in quella che viene presentata come una comune vena anti-liberale, è la rivista Compact, co-fondata dall’iraniano-americano di destra ed ex trotskista Sohrab Ahmari, stretto collaboratore di Vance e ora editore statunitense di UnHerd, e dal nazional-populista Edwin Aponte, editore di Bellows, una pubblicazione in stile MAGA. Il caricatore compatto è stato una volta descritto in Jacobin come un caricatore “sincretico” sia di sinistra che di destra.45 Tuttavia, piuttosto che rappresentare una sorta di punto d’incontro tra sinistra e destra, sostiene fortemente Trump e Vance, mentre riesce a coinvolgere collaboratori di sinistra di un tempo, come Christian Parenti e Slavoj Žižek (un redattore collaboratore) in una pubblicazione in cui le opinioni pro-MAGA sono egemoniche.46 Yarvin, Anton, Caldwell e Rufo hanno scritto diversi articoli per Compact su argomenti come il nichilismo della classe dominante di sinistra, il marxismo culturale, la CRT, lo smantellamento dello stato amministrativo e il sostegno al governo ultraconservatore di Viktor Orbán in Ungheria e al neofascista Alternative für Deutschland (AfD) in Germania.47
Parenti, un tempo noto giornalista di sinistra, scrive regolarmente per Compact. I suoi articoli hanno sostenuto la nomina di Trump di Kash Patel a direttore dell’FBI e di Robert F. Kennedy Jr. a segretario della salute. Ha anche scritto articoli in cui sostiene che Trump è un anti-imperialista e che “la diversità è un’ideologia della classe dominante”. Dalla rielezione di Trump, Parenti ha presentato Trump e alcuni dei suoi capi dipartimento (Kennedy, Patel e Tulsi Gabbard, direttore dell’intelligence nazionale di Trump) come potenziali oppositori dello “stato profondo” o stato di sorveglianza-intelligence, e quindi in linea con la sinistra in questo senso. Tuttavia, si tratta di una grossolana percezione errata della natura del regime Trump/MAGA in sé, che non ha nulla a che fare con l’apertura o il controllo democratico, ma che sta stabilendo le basi per il proprio governo diretto.48
Žižek ha usato Compact come luogo in cui impegnarsi nei temi più reazionari. Così, in un articolo intitolato “La wokeness è qui per restare”, ha presentato un’argomentazione transfobica in cui ha dichiarato che “l’uso di bloccanti della pubertà è l’ennesimo caso di capitalismo woke”. In questo stesso articolo anti-woke, Žižek ha generalizzato l’esperienza di un professore nero che è stato fortemente criticato dagli studenti da un punto di vista afro-pessimista (come dettagliato in un altro articolo di Compact). Da lì, Žižek ha proseguito con la straordinaria dichiarazione razzista, diretta a un pubblico di lettori reazionari prevalentemente bianchi, che “l’élite nera sveglia è pienamente consapevole che non raggiungerà il suo obiettivo dichiarato di diminuire l’oppressione nera, e non lo vuole nemmeno. Ciò che vogliono veramente è ciò che stanno ottenendo: una posizione di autorità morale da cui terrorizzare tutti gli altri”.49
Geoff Shullenberger, caporedattore della rivista Compact, si è specializzato nel portare le idee di BAP nel mainstream MAGA, sia all’interno di Compact che altrove. Shullenberger è anche coeditore di COVID-19 and the Left: The Tyranny of Fear, che si oppone ai lockdown, ai mandati vaccinali e all’uso delle mascherine in risposta al COVID-19 come causa dell’estremismo della sinistra. Nel frattempo, l’editorialista del Compact e sostenitore “populista” del MAGA Batya Ungar-Sargon, autore di Bad News: How Woke Media is Undermining Democracy (2021), è stato nominato nel 2025 vicedirettore di Newsweek.50
I think tank MAGA sono il prodotto di finanziamenti da parte di grandi capitali, che spesso promuovono, in questo senso, un’ideologia libertaria, ma fondendola con la necessità di raggiungere la classe medio-bassa bianca con la sua prospettiva reazionaria, nazional-populista, revanscista, razzista, misogina e anti-socialista, come un modo per sviluppare un elettorato di massa. L’ideologia MAGA che ne risulta viene diffusa attraverso media più ampi come Fox News, talk radio, social media, video di YouTube, blog e podcast. L’influente sito di infotainment Breitbart, un tempo guidato da Bannon, ha pubblicato numerosi articoli che attaccano il marxismo culturale ed è specializzato in attacchi sensazionalistici a sinistra. Il senior technology editor di Breitbart, Allum Bokhari, ex Claremont Lincoln Fellow, ha scritto per Imprimis di Hillsdale sulla necessità del diritto di controllare le big tech, seguendo le linee successivamente implementate da Musk a X.51
Raheem J. Kassam, Claremont Lincoln Fellow, ex capo dello staff del leader della Brexit Nigel Farage e alleato di Bannon, è l’ex caporedattore di Breitbart London. Più recentemente, Kassam era stato co-conduttore del programma radiofonico/podcast MAGA di Bannon “War Room”. Nel 2018, Kassam è diventato caporedattore del sito web di notizie trumpista National Pulse e appare spesso come commentatore “esperto” su Fox News, dove ha discusso di “Come l’America è caduta sotto il marxismo?”52
Le analisi MAGA sono diffuse anche attraverso l’editoria conservativa dei libri. Il best-seller di Rufo America’s Cultural Revolution: How the Radical Left Conquered Everything (2023) e The MAGA Doctrine (2020) di Kirk sono stati entrambi pubblicati da Broadside Books, l’impronta di HarperCollins per la saggistica ultraconservatrice, che ha assorbito il marchio di libri Fox News. I cinque grandi editori di libri in lingua inglese hanno tutti marchi distinti dedicati interamente a libri ultra-conservatori rivolti ai repubblicani suprematisti bianchi/MAGA.53 Dopo l’elezione del volo 93 di Anton, La crisi delle due costituzioni: l’ascesa, il declino e la ripresa della grandezza dell’America (2021) di Kesler, La guerra della Cina comunista all’interno dell’America di Kennedy (2020) e Cattive notizie di Ungar-Sargon sono stati tutti pubblicati da Encounter Books, istituita dalla Bradley Foundation di destra, finanziatrice del Claremont Institute. Fondata nel 1998, Encounter Books ha deliberatamente preso il nome dalla rivista pseudo-liberale di sinistra Encounter, che è stata esposta negli anni ’70 da Ramparts come una pubblicazione finanziata dalla CIA. Right Wing Revolution: How to Beat the Woke and Save the West (2024) di Kirk è stato pubblicato con Winning Team Publishing, cofondato nel 2021 da Donald Trump Jr.54
Tutti i nuovi concetti giusti e i punti di discussione finiscono sui social media. Come ha dichiarato il conduttore di Fox News Jesse Watters, “Stiamo conducendo una campagna di guerra dell’informazione del 21° secolo contro la sinistra. È come una guerriglia di base. Qualcuno dice qualcosa sui social media, Musk lo ritwitta, [Joe] Rogan lo podcast, Fox lo trasmette e quando raggiunge tutti, milioni di persone lo hanno visto”.55
Divisione nei ranghi
Gli ideologi MAGA più estremi come Bannon, Yarvin e Anton sono chiaramente consapevoli che il movimento nazional-populista MAGA è radicato nei bianchi della classe medio-bassa (che il movimento neofascista sia in Europa che negli Stati Uniti è abituato a chiamare “hobbit”), e solo secondariamente in elementi privilegiati della classe operaia. I think tank MAGA spesso presentano un disprezzo a malapena celato per i “sottoproletari”, “proletariato che porta il forcone”, o “proles”, cioè la classe operaia.56 Quasi nessun riferimento positivo alla classe operaia o tentativi di avvicinarsi ai diseredati è presente nella letteratura MAGA, che è intesa come radicata in una fragile alleanza nazional-populista tra la classe miliardaria e la classe medio-bassa, entrambe le quali vedono la classe operaia come il loro nemico più pericoloso (superando il loro odio anche per lo strato professionale-manageriale della classe medio-alta). Finanziati dai mega-ricchi e dediti all’idea, come dice Anton, che “la razza vince sulla classe”, gli esperti e gli influencer del MAGA non sono in grado di affrontare direttamente la questione della maggioranza della classe operaia senza minare la loro pretesa di un ampio populismo. Il risultato è che si rivolgono principalmente alla bianchezza e all'”America media”.57 Occasionalmente si fa riferimento a camionisti che indossano cappelli MAGA e ad altri lavoratori, ma questo costituisce solo un vano tentativo di eludere la realtà di un blocco politico che consiste in gran parte della classe medio-bassa e di un numero relativamente piccolo di lavoratori privilegiati. Sebbene Bannon, che rappresenta la destra radicale del MAGA, si riferisca ai lavoratori, è sempre in un contesto in cui la classe medio-bassa incombe più grande.58
Questa fondamentale divisione di classe rimarrà. Sebbene Trump abbia ottenuto alcuni guadagni con gli operai nelle elezioni del 2024, in particolare nelle aree rurali, la sua base politica rimane la classe medio-bassa, che è in gran parte ostile nei confronti della classe operaia sottostante. Il programma di Trump è destinato a colpire economicamente più duramente la classe operaia.59 Fu Anton il più serio tentativo ideologico di sfuggire a questa trappola in un articolo su Compact intitolato “Perché il Grande Reset non è ‘socialismo’”, in cui cercava di esaminare la teoria marxista e capovolgerla. Così, ha caratterizzato gli oligarchi miliardari della Silicon Valley in stile alt-right come la “sinistra”, il nemico del populismo di destra. Inoltre, mentre il movimento MAGA, riconobbe, era fondamentalmente basato sulla classe medio-bassa/media/povera, la sua base “naturale” doveva essere ricercata nella maggioranza che egli chiamava sardonicamente “prolet”.60 Il suo intero sforzo in questo senso, tuttavia, è stato quello di cadere piatto di fronte all’inevitabile realtà di un’alleanza neofascista tra i miliardari e la classe medio-bassa, entrambi i quali vedono la variegata classe operaia come il nemico finale. Inoltre, il tentativo contraddittorio di Anton di creare un populismo di destra che incorporasse la classe operaia e prendesse di mira gli oligarchi miliardari era in contrasto con il suo ruolo di membro dell’establishment della sicurezza nazionale, dominato dalla classe mega-capitalista, che lo portava a frequentare alcuni dei suoi più grandi attori. Perciò si ravvide rapidamente. Anche se ha insistito nel criticare gli “oligarchi”, essi sono stati rimodellati in conformità con l’ideologia egemonica del MAGA, in quanto i membri dello stato amministrativo, non più gli interessi del grande denaro.
Eppure, se il movimento MAGA di massa con il suo razzismo e la sua visione basata sulla piccola proprietà è intrinsecamente anti-classe operaia, anche se ha attratto un numero significativo di elettori della classe operaia, si trova anche in conflitto con gli interessi ultra-ricchi che lo hanno finanziato e mobilitato, rendendolo un movimento pericoloso dal punto di vista del capitalismo monopolistico stesso. Una volta che il potere politico è raggiunto nei regimi del genere fascista, emergono rapidamente divisioni tra le alte sfere del capitale monopolistico e il suo esercito di aderenti alla classe medio-bassa. Avendo ottenuto il controllo dello Stato e dei poteri militari e di polizia, la classe dominante ultra-ricca ha tutte le ragioni per scartare gli elementi nazionalisti più militanti – spesso parzialmente anticapitalisti – della sua base di “destra radicale”. Il classico esempio storico di ciò fu la Notte dei Lunghi Coltelli nella Germania di Hitler, dal 30 giugno al 2 luglio 1934, in cui l’ala paramilitare delle camicie brune del partito nazista, la Sturmabteilung, o “Divisione d’assalto”, nota come le sue truppe d’assalto, fu sottoposta a una sanguinosa purga. L’epurazione era mirata specificamente allo strasserismo (dal nome di Otto e Gregor Strasser), profondamente radicato nelle camicie brune all’interno del movimento nazista, che era sia antisemita che, in misura considerevole, anticapitalista, e apparteneva a un ambiente di azione di massa militante o nazionalismo “rivoluzionario”. L’eliminazione dello strasserismo permise il consolidamento del fascismo come stato reazionario monopolista-capitalista, reprimendo e irreggimentando la sua base piccolo-borghese di massa.61
Nelle condizioni molto diverse del movimento neofascista MAGA negli Stati Uniti di oggi, queste stesse contraddizioni generali appaiono, anche se senza la violenza estrema. Molti tra i fedeli del MAGA sono rimasti sorpresi nel vedere la loro mancanza di rappresentanza nel gabinetto Trump dopo le elezioni del 2024, in netto contrasto con le elezioni del 2016. Il regime di Trump oggi ha un gabinetto di miliardari, circondato da altri miliardari. Anche se ci sono agenti di estrema destra le cui opinioni sono simili a quelle delle masse MAGA nella seconda Casa Bianca di Trump – come Stephen Miller, che, nonostante sia ebreo, sembra sostenere il nazionalismo cristiano bianco, ed è attualmente vice capo di gabinetto per la politica – sono messi in ombra dai mega-capitalisti. Fin dall’inizio, è stato chiaro che il capitale finanziario high-tech piuttosto che la base che indossa il cappello MAGA doveva essere al comando. Come ha scritto Gary Stout, un avvocato di Washington, sull’Observer-Reporter della Pennsylvania, Trump “sta ora creando una nuova élite politica di oligarchi che non ha alcuna responsabilità nei confronti del Congresso o lealtà verso il suo movimento MAGA”.62
Questa contraddizione, che divide il movimento MAGA/il regime di Trump, è stata immediatamente evidente nel conflitto sui visti H-1B per i lavoratori stranieri. Questi visti sono ampiamente utilizzati dalle multinazionali per assumere lavoratori tecnici stranieri in occupazioni specializzate, in particolare high-tech, portando lavoratori qualificati relativamente poco pagati dall’India, dalla Cina e da altri paesi. I visti H-1B sono stati pesantemente criticati all’interno del movimento MAGA, poiché hanno minato i posti di lavoro relativamente ben pagati negli Stati Uniti. Esprimendo l’indignazione dei fedeli MAGA, Bannon ha dichiarato prima dell’insediamento di Trump che Musk, che si è espresso con forza per i visti H-1B, era “malvagio” e che lo avrebbe cacciato dalla Casa Bianca. Bannon si infuriò in termini nazional-populisti contro i ricchi “oligarchi”, non solo “i signori del denaro facile”, ma soprattutto i signori della tecnologia della Silicon Valley, rappresentanti del “feudalesimo tecnologico”, che ora dominavano il movimento MAGA e si opponevano “alla rivoluzione populista e nazionalista”. La militante MAGA Laura Loomer ha presentato argomenti razzisti in cui ha dichiarato: “Il nostro paese è stato costruito da europei bianchi… Non da invasori del terzo mondo provenienti dall’India”. Attaccando apertamente Musk su X, Loomer si è improvvisamente ritrovata demonetizzata sulla piattaforma.63 Il fatto che questo rappresentasse una divisione fondamentale tra i miliardari capitalisti monopolistici della finanza e gli oligarchi high-tech al vertice e la base MAGA della classe medio-bassa era evidente in un articolo di Kevin Porteus dell’Hillsdale College intitolato “Putting Americans First”, pubblicato su The American Mind. Ha avanzato l’argomento che “America First” dovrebbe significare “americani… Primo”.64 Allo stesso modo, Breitbart ha pubblicato una storia dopo l’altra contro i visti H-1B. La ribellione su questo tema, tuttavia, è stata presto sedata da Trump, che, lui stesso miliardario, si è schierato con Musk, indicando che le sue stesse aziende impiegavano lavoratori stranieri con visti H-1B. Di fronte a una divisione tra il capitale finanziario monopolistico e il suo movimento militante MAGA, Trump ha scelto il primo.
La spaccatura tra una classe dirigente capitalista di miliardari e il movimento neofascista sul terreno non potrà che allargarsi. Il movimento MAGA si aspetta tasse più basse sotto Trump, che senza dubbio sarà in parte imminente, ma pagata in misura significativa da drastici tagli ai servizi sociali. Le aspettative di prezzi più bassi, soprattutto con l’istituzione di nuovi dazi, saranno deluse. Inoltre, come tutte le riduzioni fiscali sotto il capitalismo monopolistico, i nuovi tagli fiscali di Trump saranno altamente regressivi, avvantaggiando soprattutto i ricchi e ampliando ulteriormente il divario tra l’alto e il basso della società statunitense. I tagli al governo civile danneggeranno la stragrande maggioranza della popolazione, compresa la classe medio-bassa. Con quasi tutta la spesa sociale che avvantaggia il 60% più povero della popolazione, tra cui Medicaid, Medicare e Social Security ora nel mirino del DOGE di Musk, è probabile che la carneficina sia grave. Sebbene il movimento MAGA sia caratterizzato da un nazionalismo estremo, il capitale finanziario monopolistico e i suoi signori dell’alta tecnologia sono orientati all’accumulazione su scala mondiale e all’espropriazione finanziaria globale. Si basano sullo sfruttamento non solo del proletariato globale, ma anche sull’aumento dello sfruttamento e dell’espropriazione dei lavoratori statunitensi. L’attuazione delle politiche della classe dominante sulla globalizzazione, la finanziarizzazione, l’imperialismo, la guerra e l’ipersfruttamento sotto il nuovo regime spingerà inevitabilmente gran parte della classe medio-bassa degli Stati Uniti di nuovo nella classe operaia, polarizzando e destabilizzando ulteriormente la società.
Il regime neofascista di Trump è un atto disperato di un impero in declino. Ha soppiantato il neoliberismo solo nel senso che l’ala destra della stessa classe dominante è ora al comando diretto e aperto dello Stato, cercando di ristrutturarlo come veicolo di una risorgente egemonia. Il conflitto tra il neofascismo come progetto capitalista globale più regressivo progettato per preservare e rafforzare il potere dei capitalisti dominanti con i loro interessi globali, da un lato, e il movimento nazional-populista della destra radicale MAGA focalizzato principalmente sulla conquista dello stato amministrativo, dall’altro, significa che gli interessi mega-capitalisti tradiranno continuamente la base “populista” MAGA, visto come mera carne da cannone nella Guerra Civile Fredda.
Trump ha nominato il miliardario Vivek Ramaswamy come codirettore di DOGE insieme a Musk. Ramaswamy è il fondatore della gigantesca azienda farmaceutica Roivant Sciences e autore del libro bestseller del 2023 Woke Inc.: Inside Corporate America’s Social Justice Scam. Si è dimesso dalla sua posizione di DOGE per candidarsi a governatore dell’Ohio. Con la partenza di Ramaswamy, Musk è rimasto l’unico potere di DOGE. Ramaswamy ha svolto un ruolo di primo piano nell’attaccare l’ESG e la DEI aziendali. Riconoscendo che le aziende avevano introdotto sempre più programmi ESG e DEI limitati in risposta a questioni ambientali e sociali, gli esperti della destra MAGA, tra cui il plutocrate opportunista Ramaswamy, sono stati in grado di rendere l’esistenza di tali programmi una popolare questione morale “anti-corporativa”. Il risultato è che molte aziende ora, non a malincuore, hanno fatto marcia indietro in linea con Trump. Alcuni hanno eliminato la “diversità” e l'”equità” dalla DEI, mantenendo ipocritamente l'”inclusione”.65
L’arroganza degli oligarchi capitalisti e dei loro manager si può vedere nell’ascesa di Thiel come figura dominante nell’orbita di Trump, senza dubbio la figura più potente collegata al regime con l’eccezione di Musk (e dello stesso presidente). Nel 2022, Thiel si è presentato come leader di una “Alleanza Ribelle”, come in Star Wars, combattendo gli “stormtrooper imperiali” dell’establishment statunitense e impegnandosi in una lotta mirata in ultima analisi alla Cina.66 Nel 2009 ha dichiarato “Non credo più che la libertà e la democrazia siano compatibili”, inducendolo a rifiutare apertamente quest’ultima.67 Attualmente è legato a sei membri del Consiglio di Sicurezza Nazionale che sono in debito con lui finanziariamente e politicamente e fanno parte della sua rete industriale: Vance (le cui campagne politiche sono state finanziate da Thiel), il Segretario alla Difesa Pete Hegseth (che è associato alla rete di tecnologia militare di Thiel), il Segretario all’Energia Chris Wright (che siede in un consiglio di amministrazione della startup energetica Oklo, in cui Thiel è un importante investitore), il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz (la cui campagna in Florida nel 2022 è stata finanziata da Thiel), Rubio (la cui rielezione nel 2022 è stata finanziata da Thiel) e il capo dello staff della Casa Bianca Susie Wiles (che è sul libro paga del Saving Arizona PAC finanziato da Thiel).68
Thiel, come Musk, Ramaswamy e lo stesso Trump, difende gli interessi dei “padroni dell’universo”.69 Nonostante l’ideologia libertaria e l’ethos neofascista, c’è poco che colleghi materialmente i plutocrati finanziari con la classe medio-bassa. Dato che la cosiddetta distruzione dello stato amministrativo sta portando a un controllo più centralizzato del capitalismo monopolistico dello stato nell’interesse dei plutocrati, la svendita del movimento MAGA sul terreno è palpabilmente evidente.
Un’ulteriore contraddizione nel movimento MAGA risiede nella sua promozione del suo nazionalismo bianco cristiano, dividendo il movimento evangelico. Gli exit poll indicano che circa l’80 per cento degli elettori evangelici bianchi sostiene Trump. Tuttavia, il congelamento dell’USAID da parte di Trump e Musk ha generato una forte opposizione da parte dei gruppi di aiuto affiliati ai cristiani. La profonda divisione che ne è derivata nei circoli conservatori ha indubbiamente influenzato la decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti di revocare l’interruzione degli aiuti esteri. L’istituzione da parte di Trump di un Ufficio Fede della Casa Bianca guidato dalla controversa telepredicatrice Paula White-Cain, nota per la sua promozione del “vangelo della prosperità” orientato al capitalismo, insieme alla sua creazione di una task force guidata dal procuratore generale Pam Bondi, volta a porre fine al “pregiudizio anti-cristiano”, hanno sconvolto la tradizionale separazione tra Chiesa e Stato. Questa strumentalizzazione dell’evangelismo per rafforzare un nazionalismo cristiano diretto a sostenere lo stato MAGA ha portato ad ampliare le critiche all’interno delle comunità evangeliche e cristiane più ampie.70 Il sostegno raddoppiato di Trump allo sterminio dei palestinesi da parte di Israele è impopolare tra i giovani evangelici, che rifiutano sempre più il sionismo cristiano.
L’attacco più potente dall’interno dell’evangelismo è emerso da predicatori come Jonathan Wilson-Hartgrove, vicedirettore per le partnership e le borse di studio nel Century of Public Theology and Public Policy dell’Università di Yale, nel suo libro del 2018 Reconstructing the Gospel: Finding Freedom from the Slaveholder Religion. Lavorando a stretto contatto con il ministro protestante, il reverendo William Barber II, co-presidente della Poor People’s Campaign, Wilson-Hartgrove è stato motivato dalla sua opposizione al movimento di Trump per affrontare il “peccato originale” dell’evangelismo bianco dominante negli Stati Uniti, che, piuttosto che un semplice movimento evangelico in quanto tale, è stato fin dall’inizio una “religione di schiavisti”. Emergendo all’interno della stessa comunità evangelica e ricevendo notevoli consensi, la critica di Wilson-Hartgrove alla religione degli schiavisti è servita a portare allo scoperto le contraddizioni più acute dell’ideologia nazionalista cristiana.71 Come scrisse,
La triste realtà è che noi [evangelici] abbiamo scelto da che parte stare nel 19° secolo e il nostro movimento è ancora infettato dalla religione schiavista che è stata finanziata dai proprietari delle piantagioni. Quella fede non scomparve dopo la guerra civile; ha raddoppiato gli sforzi e ha pregato per la “redenzione” dalla Ricostruzione. E si rallegrò quando le campagne per la supremazia bianca in tutto il Sud ripresero il potere e stabilirono la segregazione Jim Crow. A metà del XX secolo, quando l’equilibrio del potere fu nuovamente messo in discussione dal movimento per i diritti civili in America, la religione degli schiavisti si riaffermò, criticando il Dr. King per aver “politicizzato” il Vangelo e favorito i sistemi di “legge e ordine” che perpetuavano la disuguaglianza. La Strategia del Sud mirava a sfruttare la religione degli schiavisti creando una maggioranza morale che si sentisse giusta per il suo sostegno allo status quo.
Donald Trump non ha creato la crisi che stiamo affrontando, ma la sua presidenza sta esponendo la verità su chi siamo come evangelici: non un movimento diviso tra sinistra e destra, ma un popolo di fede che ora deve scegliere tra la religione degli schiavisti e il cristianesimo di Cristo.72
Per “400 anni”, la religione degli schiavisti, sosteneva Wilson-Hartgrove, ha insegnato alle persone a temere le persone di colore. “Poiché la religione degli schiavisti ha ordinato la supremazia bianca, i bianchi hanno imparato a temere l’uguaglianza e il potere politico nero che sfidava l’ordine sociale che era stato insegnato loro a valorizzare”. Non è un ritorno alla politica della “redenzione” la risposta, sostiene, ma il completamento della politica della Ricostruzione.73
Tradimento e rivolta
Il regime di Trump è un regime di tradimento. Sta già portando all’abbandono della classe medio-bassa, che attraverso il movimento MAGA l’ha portata al potere, così come della maggioranza della classe operaia.74 Ciò che offre al suo nucleo di classe medio-bassa è una sorta di culturalismo nazionalista, che è un mero velo per un sistema di controllo capitalistico molto più centralizzato dello stato in una Casa Bianca ora piena di miliardari, che alla fine porta all’aumento dello sfruttamento economico e all’espropriazione della popolazione sottostante. Il tradimento materiale della classe operaia sarà assoluto, economicamente e politicamente. Perché un tale regime di padroni capitalisti possa continuare, dovrà aumentare la sua repressione del corpo politico ad ogni passo. La sua più grande paura è che le masse infuriate, in particolare la maggioranza della classe operaia, si mobilitino e si sollevino in resistenza, portando con sé tutti coloro che nella società nel suo insieme sono impegnati per il governo democratico e per la sopravvivenza dell’umanità di fronte ai crescenti pericoli ambientali.
I successi politici e ideologici del movimento MAGA sono stati resi possibili in parte da una sinistra liberale che ha abbandonato economicamente e politicamente la classe operaia sotto il mantello del postmodernismo e delle politiche identitarie, tagliata fuori dalle questioni dello sfruttamento, della povertà e del declino economico e sociale. Ciò richiede un ritorno a quella che Marx chiamava la “gerarchia di… bisogni”, sottolineando all’interno di questi bisogni materiali reali, tra cui il lavoro, l’assistenza sanitaria, l’alloggio, lo sviluppo umano libero, la comunità, l’ambiente e il diritto di controllare il proprio corpo, bisogni vitali per la popolazione nel suo insieme e, in ultima analisi, inseparabili dal controllo democratico della società.75 Visto in questo modo, l’unico modo per combattere l’attuale tendenza reazionaria si basa sui principi socialisti di uguaglianza sostanziale e sostenibilità ecologica, mettendo al primo posto i bisogni della popolazione nel suo insieme e dei più oppressi. Questa lotta dovrà provenire principalmente da una classe operaia risorgente e riunita, storicamente la parte più diversificata, democratica e rivoluzionaria della società, garante del futuro dell’umanità.
Note
- ↩ Matthew J. Vaeth, “Memorandum per i capi dei dipartimenti esecutivi e delle agenzie/Oggetto: sospensione temporanea dell’agenzia, delle sovvenzioni, dei prestiti e di altri programmi di assistenza finanziaria”, Ufficio di gestione e bilancio, Ufficio esecutivo del Presidente, 27 gennaio 2025; Travis Gettys, “‘Si legge come una nota di ostaggio’: l’ordine di Trump contrassegnato come ‘frode di massa’ da un ex funzionario”, Raw Story, 28 gennaio 2025; Charles R. Kesler, “La guerra civile fredda dell’America”, Imprimis 47, n. 10 (ottobre 2018).
- ↩ Vought citato in Thomas B. Edsall, “‘Trump’s Thomas Cromwell’ Is Waiting in the Wings”, New York Times, 4 febbraio 2025.
- ↩ Per uno dei principali sostenitori del MAGA del “cesarismo” come costituente il telos interno del regime di Trump, si veda Michael Anton, The Stakes: America at the Point of No Return (Washington DC: Regnery Publishing, 2020), 303–18.
- ↩ Max Matsa, “Il Senato conferma il co-autore del Progetto 2025 come capo del bilancio di Trump”, BBC, 6 febbraio 2025; Curt Devine, Casey Tolan, Audrey Ash e Kyung Lah, “Il video della telecamera nascosta mostra il coautore del Progetto 2025 che discute del suo lavoro segreto per prepararsi a un secondo mandato di Trump”, CNN, 15 agosto 2024; Michael Sozan e Ben Olinsky, “Il Progetto 2025 distruggerebbe il sistema statunitense di controlli e contrappesi e creerebbe una presidenza imperiale”, Center for American Progress, 1 ottobre 2024.
- ↩ Vaeth, Memorandum, “Sospensione temporanea delle sovvenzioni, dei prestiti e di altri programmi di assistenza finanziaria dell’agenzia”; Melissa Quinn, Richard Escobedo e Kristin Brown, “L’amministrazione Trump annulla il memo sul congelamento dei finanziamenti federali dopo il caos”, CBS News, 29 gennaio 2025; Daniel Barnes, Chloe Atkins e Dareh Gregorian, “La corte d’appello respinge l’offerta dell’amministrazione Trump di ripristinare immediatamente il congelamento dei finanziamenti”, NBC News, 11 febbraio 2025; Bill Barrow, “Come Donald Trump e il Progetto 2025 hanno anticipato il congelamento delle sovvenzioni federali”, Associated Press, 28 gennaio 2025.
- ↩ Cass R. Sunstein, “Questa teoria è dietro la presa di potere di Trump”, New York Times, 26 febbraio 2025.
- ↩ Vaeth, Memorandum, “Pausa temporanea delle sovvenzioni dell’agenzia, dei prestiti e di altri programmi di assistenza finanziaria”.
- ↩ Lance Cashion, “Come riconoscere il marxismo culturale e le teorie critiche”, Revolution of Man (blog), 31 agosto 2023; Mike Gonzalez e Katharine Cornell Gorka, Marxismo di nuova generazione: cos’è e come combatterlo (New York: Encounter Books, 2025), 15, 238, 265–69. L’attuale attacco della destra al “marxismo culturale” deriva dagli attacchi al “bolscevismo culturale” nella Germania nazista. Ari Paul, “‘Marxismo culturale’: l’integrazione di un tropo nazista”, Equità e accuratezza nella segnalazione, 4 giugno 2019, fair.org.
- ↩ Campagna Trump/Vance, “Agenda 47: proteggere gli studenti dalla sinistra radicale e dai maniaci marxisti che infettano le istituzioni educative”, 17 luglio 2023.
- ↩ Mike Gonzalez e Katharine C. Gorka, Come il marxismo culturale minaccia gli Stati Uniti e come gli americani possono combatterlo, Rapporto speciale n. 262, Heritage Foundation, 14 novembre 2022; Gonzalez e Gorka, Marxismo di nuova generazione; Tanner Mirrlees, “Il discorso dell’alt-right sul ‘marxismo culturale’: uno strumento politico di odio intersezionale”, Atlantis Journal 39, n. 1 (agosto 2018); Cashion, “Come riconoscere il marxismo culturale e le teorie critiche”. Tutti questi lavori sono scarsamente ricercati, scarsamente documentati, non accademici e superficiali, non conformi in alcun modo agli standard accademici. Come disse Baruch Spinoza, “L’ignoranza non è un argomento”.
- ↩ Gonzalez e Gorka, Marxismo di nuova generazione, 17-18, 148-99, 242.
- ↩ Vedi John Bellamy Foster, Trump alla Casa Bianca (New York: Monthly Review Press, 2017), 20–22, 121.
- ↩ Per le critiche su come i cristiani evangelici bianchi negli Stati Uniti abbiano abbracciato una “religione schiavista”, capitolando alle visioni religiose proposte nel Sud anteguerra e nel periodo di Jim Crow, si veda Jonathan Wilson-Hartgrove, Reconstructing the Gospel: Finding Freedom from Slaveholder Religion (Lisle, Illinois Inter-Varsity Press, 2020); Darrell Hamilton II, “È tempo di spezzare le catene della religione degli schiavisti”, Baptist News, 17 settembre 2020.
- ↩ Paul M. Sweezy a Paul A. Baran, 18 ottobre 1952, in Paul A. Baran e Paul M. Sweezy, The Age of Monopoly Capital, a cura di Nicholas Baran e John Bellamy Foster (New York: Monthly Review Press, 2017), 86-87.
- ↩ Franz Neumann, Behemoth: The Structure and Practice of National Socialism (New York: Oxford University Press, 1942); Doreen Lustig, “La natura dello Stato nazista e la questione della responsabilità penale internazionale dei funzionari aziendali a Norimberga: il colosso di Franz Neuman ai processi industriali”, Working Paper 2011/2, Serie Storia e teoria del diritto internazionale, Istituto per il diritto internazionale e la giustizia, 2012; C. Wright Mills, White Collar: The American Middle Classes (Oxford: Oxford University Press, 1951), 350-54. Sull’alleanza tra classe medio-bassa e capitalismo monopolistico nelle società appartenenti al genere fascista, si veda anche Leon Trotsky, La lotta contro il fascismo in Germania (New York: Pathfinder, 1971), 455; Ernst Bloch, Eredità dei nostri tempi (Berkeley: University of California Press, 1990), 54; Nicos Poulantzas, Fascismo e dittatura (Londra: Verso, 1974); Seymour Martin Lipset, Uomo politico (New York: Doubleday, 1960), 134-76; Paul A. Baran (Historicus), “Fascismo in America“, Monthly Review 4, n. 6 (ottobre 1952): 181-89.
- ↩ Maxine Y. Sweezy (vedi anche Maxine Y. Woolston), La struttura dell’economia nazista (Cambridge, Massachusetts: Harvard University Press, 1941), 27-35; Gustave Strolper, Economia tedesca, 1870-1940 (New York: Reynal e Hitchcock, 1940), 207; Germá Bel, “La coniazione della ‘privatizzazione’ e il Partito Nazionalsocialista tedesco”, Journal of Economic Perspectives 20, n. 3 (2006): 187-94; Foster, Trump alla Casa Bianca, 27-43, 65-66.
- ↩ Hannah Arendt, Le origini del totalitarismo (Londra: Penguin, 2017); Reuven Kaminer, “Sul concetto di ‘totalitarismo’ e il suo ruolo nell’attuale discorso politico“, MR Online, 15 agosto 2007; Slavoj Žižek, qualcuno ha detto totalitarismo? (Londra: Verso, 2001), 2–3.
- ↩ Baran, “Fascismo in America”, 182.
- ↩ Georg Lukács, scrittore e critico (Londra: Merlin Press, 1978), 151.
- ↩ Christopher Caldwell, “Parlare trumpiano”, Claremont Review of Books 24, n. 19 (autunno 2024): 19–22.
- ↩ Andy Kroll, “Rivelato: i miliardari che finanziano il trust dei cervelli del colpo di stato”, Rolling Stone, 12 gennaio 2022; Influence Watch, “Thomas D. Kligenstein Fund”, influencewatch.org (n.d.).
- ↩ Georg Lukács, La distruzione della ragione (Londra: Merlin Press, 1980), 730. Il riferimento di Lukács a Carlyle qui è direttamente pertinente al presente. Curtis Yarvin, ideologo del MAGA, scrive: “Sarò sempre un Carlylean, proprio come un marxista sarà sempre un marxista”. Matt McManus, “Il caso di Yarvin contro la democrazia: Curtis Yarvin è troppo elitario per il fascismo“, Commonweal, 27 gennaio 2023.
- ↩ Marc Fisher e Isaac Stanley-Becker, “Il Claremont Institute ha trionfato negli anni di Trump. Poi è arrivato il 6 gennaio”, Washington Post, 30 luglio 2022; Elisabeth Zerofsky, “Come il Claremont Institute è diventato un centro nevralgico della destra americana”, New York Times, 3 agosto 2022; Kroll, “Rivelato”.
- ↩ Kate Brannen e Luke Hartig, “Sconvolgere la Casa Bianca: l’influenza di Peter Thiel sta plasmando il Consiglio di sicurezza nazionale”, Just Security, 8 febbraio 2017.
- ↩ Michael Anton, “The Flight 93 Election”, Claremont Review of Books (online), 5 settembre 2016.
- ↩ Michael Anton, Dopo le elezioni del volo 93: il voto che ha salvato l’America e ciò che dobbiamo ancora perdere (New York: Encounter Books, 2019); Anton, The Stakes: America at the Point of No Return (si veda in particolare la sezione sul “Cesarismo” nel capitolo 7 e le sezioni su “Immigrazione”, “Rieleggere Trump!” e su “Politica estera e di difesa” nel capitolo 8.
- ↩ Michael Anton, “Prosciugare la palude”, Claremont Review of Books, 19, n. 1 (inverno 2018/19).
- ↩ Anton, “Prosciugare la palude”.
- ↩ Michael Anton, “Are the Kids Al(t) Right?”, Claremont Review of Books 19, n. 3 (estate 2019). Sull'”ultimo uomo” di Nietzsche si veda Friedrich Nietzsche, Così parlò Zarathustra (New York: Modern Library, 1917), 10-13 (prologo, sezione 5).
- ↩ Pervertito dell’Età del Bronzo (Costin Vlad Alamariu), Mentalità dell’Età del Bronzo (autopubblicato, 2018), 12, 14, 40, 44, 52, 56, 72, 76, 80, 84, 92, 104, 110, 112-14, 118, 120-22, 126, 132-36; Ben Schreckinger, “Il manifesto dell’alt-right che fa parlare Trumpworld”, Politico, 23 agosto 2019; BAP ha citato il fascismo in Ali Breland, “Is the Bronze Age Pervert Going Mainstream?”, Mother Jones, 2 ottobre 2023; Sophie Nicolson, “Bob Denard: mercenario francese dietro diversi colpi di stato post-coloniali”, Guardian, 15 ottobre 2007.
- ↩ Jason Wilson, “È antidemocratico e pro-Trump: l’oscuro blogger ‘Dark Enlightenment’ che influenza la prossima amministrazione statunitense”, Guardian, 21 dicembre 2024; Ian Ward, “Le idee di Curtis Yarvin erano marginali. Ora stanno scorrendo attraverso la Washington di Trump”, Politico, 30 gennaio 2025; Ian Ward, “I sette pensatori e gruppi che hanno plasmato l’insolita visione del mondo di JD Vance”, Politico, 18 luglio 2024; Jacob Siegel, “Il principe della pillola rossa: come il programmatore di computer Curtis Yarvin è diventato il teorico politico più controverso d’America”, The Tablet, 30 marzo 2022; Curtis Yarvin intervistato da David Marchese, “Curtis Yarvin dice che la democrazia è finita. I conservatori potenti stanno ascoltando”, New York Times, 18 gennaio 2025; “Curtis Yarvin (Mencius Moldbug) su Tucker Carlson oggi”, video di YouTube, 1:15:35, 8 settembre 2021,
- ↩ Jeremy Carl, “Oltre gli elfi e gli hobbit“, The American Mind, 22 luglio 2022; McManus, “Il caso di Yarvin contro la democrazia“.
- ↩ Wilson, “È anti-democratico e pro-Trump”; Ward, “Le idee di Curtis Yarvin erano marginali”; Ward, “I sette pensatori e gruppi che hanno plasmato l’insolita visione del mondo di JD Vance”; Curtis Yarvin, “La cattedrale o il bizzarro”, The Tablet, 30 marzo 2022; Curtis Yarvin, “Il nichilismo della classe dirigente”, Compact, 16 dicembre 2022. Sulla nozione classica di oligarchia, si veda Jeffrey A. Winters, Oligarchy (Cambridge: Cambridge University Press, 2011).
- ↩ Michael Anton, “Il caso pessimistico per il futuro”, Compact, 21 luglio 2023.
- ↩ Christopher F. Rufo, “Teoria critica della razza: cos’è e come combatterla”, Imprimis 50, n. 3 (marzo 2021).
- ↩ Christopher F. Rufo, “Assediare le istituzioni”, Imprimis 51, n. 4/5 (aprile/maggio 2022); Christopher F. Rufo, “Dentro l’impero transgender”, Imprimis 52, n. 9 (settembre 2023); Scott Yenor, “Abrogare e sostituire l’odierno cartello dell’istruzione”, Law & Liberty, 28 marzo 2024, lawliberty.org; Frederick M. Hess, “Sfida il cartello universitario”, The American Mind, 2 luglio 2019; Giancarlo Sopo, “Trump deve smantellare il cartello dei college”, The American Mind, 6 dicembre 2024.
- ↩ Christopher Caldwell, “L’imbrunimento dell’America”, Claremont Review of Books 15, n. 1 (inverno 2014/15); Christopher Caldwell, “Ecco Robert E. Lee”, Claremont Review of Books 21, n. 2 (primavera 2021).
- ↩ Kesler, “La guerra civile fredda dell’America”.
- ↩ Brian T. Kennedy, “Affrontare il trattamento cinese”, Imprimis 49, n. 9 (settembre 2020).
- ↩ Ali Breland, “Charlie Kirk non sembra davvero preoccuparsi del nazionalismo bianco”, Mother Jones, 13 febbraio 2024; Robert Draper, “Come Charlie Kirk è diventato il sussurratore di giovani della destra americana”, New York Times, 10 febbraio 2025; Charlie Kirk, Rivoluzione di destra: come battere il woke e salvare l’Occidente (Lewes, Delaware: Winning Team Publishing, 2024); Foster, Trump alla Casa Bianca, 40.
- ↩ Mike Hixenbaugh e Allan Smith, “Charlie Kirk una volta ha spinto una ‘visione del mondo secolare’. Ora sta combattendo per rendere l’America di nuovo cristiana”, NBC News, 12 giugno 2024.
- ↩ Russell Vought, “Rinnovare lo scopo americano”, The American Mind, 29 settembre 2022; Costituzione degli Stati Uniti, Art. 1, Sez. 10, Cl. 3.
- ↩ Staff del Center for Renewing America, “Primer: la cultura palestinese è proibitiva per l’assimilazione”, Center for Renewing America, 1 dicembre 2023; Miles Bryan, “Lo studioso di diritto nazionalista cristiano dietro le purghe di Trump: Russell Vought e la sua filosofia razziale spiegata”, Vox, 20 febbraio 2025.
- ↩ John Bellamy Foster, Il ritorno della natura (New York: Monthly Review Press, 2020), 263–64.
- ↩ Matt McManus, “La socialdemocrazia e il conservatorismo sociale non sono compatibili”, Jacobin, 22 agosto 2023.
- ↩ Su Žižek, si veda Gabriel Rockhill, “Capitalism’s Court Jester: Slavoj Žižek”, Counterpunch, 2 gennaio 2023.
- ↩ Vedi Michael Anton, “L’America contro lo Stato profondo”, Compact, 16 settembre 2022; Christopher Rufo, “Cosa vedono i conservatori in Ungheria”, Compact, 28 luglio 2023; Christopher Caldwell, “La Germania considera l’alternativa”, Compact, 10 febbraio 2025. In una curiosa dichiarazione, Žižek ha scritto: “Amo Compact per una semplice ragione: perché non è proprio compatto, è un campo di battaglia di idee in conflitto tra loro. Solo così oggi può emergere qualcosa di nuovo”. In effetti, Compact è una pubblicazione in cui la filosofia MAGA è egemonica, e che include alcuni ex esponenti della sinistra che si spostano a destra.
- ↩ Christian Parenti, “Il caso sinistro di Kash Patel”, Compact, 31 dicembre 2024; Christian Parenti, “Perché RFK deve affrontare la CIA”, Compact, 11 dicembre 2024; Christian Parenti, “La diversità è un’ideologia della classe dirigente”, Compact, 19 gennaio 2023; Christian Parenti, “Il vero crimine di Trump è opporsi all’impero”, Compact, 7 aprile 2023; Christian Parenti, “Le origini di sinistra della teoria dello ‘Stato profondo'”, Compact, 28 febbraio 2025. A parte la natura contraddittoria di un argomento che vede Trump come il nemico dello stato profondo, questo concetto, che ha avuto un ruolo così centrale nell’amministrazione Trump I, è stato in gran parte abbandonato nell’ideologia MAGA come autolesionista, mentre Trump II si è concentrato sul taglio dello stato amministrativo.
- ↩ Slavoj Žižek, “La wokeness è qui per restare”, Compact, 22 febbraio 2023; Vincent Lloyd, “Un professore nero intrappolato in un inferno antirazzista”, Compact, 10 febbraio 2023; Melanie Zelle, “Žižek ha perso la trama”, The Phoenix (Swarthmore College), 2 marzo 2023.
- ↩ Geoff Shullenberger, “Cosa ha imparato BAP dal femminismo”, Compact, 22 settembre 2023; Geoff Schullenberger, “La filosofia del pervertito dell’età del bronzo”, Madre Fanciulla Matriarca con Louise Perry, Episodio 35, 15 ottobre 2023; Elena Louisa Lange e Geoff Shullenberger, COVID-19 e la sinistra: la tirannia della paura (Londra: Routledge, 2024).
- ↩ Allum Bokhari, “Chi ha il controllo?: La necessità di tenere a freno le Big Tech”, Imprimis 50, n. 1 (gennaio 2021).
- ↩ Rosie Gray, “Raheem Kassam di Breitbart è fuori: l’editore dell’ufficio londinese del sito è stato uno degli ultimi alleati di Steve Bannon rimasti all’interno dell’organizzazione”, The Atlantic, 23 maggio 2018; The National Pulse’s Kassam: come è caduta l’America a causa del marxismo?”, Grabien, 6 giugno 2020; Batya Ungar-Sargon, Cattive notizie: come i media woke stanno minando la democrazia (New York: Encounter Books, 2021).
- ↩ Amanda Crocker, “F*ck Big Book”, Canadian Dimension, 20 febbraio 2025.
- ↩ Anton, dopo le elezioni del Volo 93; Charles R. Kesler, Crisi delle due costituzioni: l’ascesa, il declino e il recupero della grandezza dell’America (New York: Encounter Books, 2021); Brian T. Kennedy, La guerra della Cina comunista all’interno dell’America (New York: Encounter Books, 2020); Kirk, Rivoluzione di destra. Peter Collier, il fondatore di Encounter Books, era un ex uomo di sinistra e coeditore della rivista Ramparts insieme a David Horowitz, quando scoprirono i finanziamenti della CIA della rivista Encounter. In seguito si trasferì in lontananza (insieme a Horowitz).
- ↩ Jesse Watters citato in David Siroto, “Come combattere la guerra dell’informazione”, The Lever, 24 febbraio 2025, levernews.com.
- ↩ Steve Bannon, “America’s Great Divide: Intervista con Steve Bannon”, PBS Frontline, 17 marzo 2019; Michael Anton, “Perché il grande reset non è ‘socialismo’”, Compact, 30 novembre 2022; Foster, Trump alla Casa Bianca, 32-33, 72; Steve Inskeep, “Steve Bannon dice che il populismo MAGA vincerà, poiché Trump è circondato da miliardari”, NPR, 19 gennaio 2025; Jeremy Carl, “Oltre gli elfi e gli hobbit”, The American Mind, 22 luglio 2022.
- ↩ Anton, “Perché il Grande Reset non è ‘socialismo’”.
- ↩ Sulla base della classe medio-bassa del movimento MAGA, si veda Foster, Trump alla Casa Bianca, 19-21, 63; Les Leopold, “Il mito delle radici della classe operaia di MAGA”, UnHerd, 16 febbraio 2024; Dennis Gilbert, La struttura di classe americana in un’epoca di crescente disuguaglianza (Los Angeles: Sage, 2011), 14, 243-47; David Doonan “Alienato, non apatico: perché i lavoratori non votano”, Green Party US, 5 agosto 2019, gp.org; Phil A. Neel, Hinterland: il nuovo panorama americano di classe e conflitto di classe (Londra: Reaction Books, 2018), 36–37. Naturalmente non ci sono linee dure tra la classe operaia e la classe medio-bassa o la piccola borghesia. Non solo il reddito e la proprietà, ma anche le divisioni urbano/rurale e l’istruzione giocano un ruolo nella determinazione delle classi in senso politico. La classe medio-bassa è molto più importante politicamente di quanto non lo sia demograficamente a causa della sua più alta affluenza alle urne rispetto alla classe operaia.
- ↩ Taylor Popielarz, “Una vecchia città d’acciaio evidenzia come il West Virginia sia passato da profondamente blu a Trump Country”, Spectrum News NY1, 24 maggio 2024.
- ↩ Anton, “Perché il Grande Reset non è ‘socialismo’”.
- ↩ Karl Dietrich Bracher, “Fasi dell”integrazione’ totalitaria (Gleichschaltung): il consolidamento del governo nazionalsocialista nel 1933 e nel 1934″, in Republic to Reich, a cura di Hajo Holborn (New York: Vintage, 1972), 124-28; Foster, Trump alla Casa Bianca, 25–29.
- ↩ Gary Stout, “Il matrimonio tra MAGA e miliardari è già roccioso”, Observer-Reporter, 25 gennaio 2025.
- ↩ Steve Inskeep, “Steve Bannon dice che il populismo MAGA vincerà, poiché Trump è circondato da miliardari”; Rana Foroohar, “MAGA vs. the Billionaires”, Financial Times, 5 gennaio 2005; Nia-Malika Henderson, “Inaugurazione di Trump: inizia la partita tra il vecchio MAGA e il nuovo MAGA’s Cage”, Bloomberg, 20 gennaio 2025; Thomas D. Williams, “Steve Bannon: farò qualsiasi cosa” per tenere Elon Musk fuori dalla Casa Bianca”, Breitbart, 11 gennaio 2025.
- ↩ Kevin Porteus, “Mettere gli americani al primo posto”, The American Mind, 8 gennaio 2025.
- ↩ Vivek Ramaswamy, Woke, Inc.: All’interno della truffa della giustizia sociale delle aziende americane (New York: Center Street, 2023); Steve Rattner, “Cosa dicono in privato i leader delle grandi imprese, compresi i democratici, su Trump”, New York Times, 3 marzo 2025.
- ↩ Peter Thiel intervistato da Peter Robinson, “Peter Thiel, leader dell’alleanza ribelle”, Uncommon Knowledge Podcast, Hoover Institution, 9 novembre 2022.
- ↩ Peter Thiel, “L’educazione di un libertario”, Cato Unbound, 13 aprile 2009.
- ↩ Max Chafkin intervistato da Belinda Luscombe, “Chi ha paura di Peter Thiel?: una nuova biografia suggerisce che tutti dovremmo essere”, Time, 21 settembre 2021; Deborah Veneziale, “L’agenda cristiana bianca conservatrice nazionalista di Trump“, MR Online, 28 febbraio 2025; Jessica Matthews, “Come la rete di tecnici di destra di Peter Thiel si sta infiltrando nella Casa Bianca di Donald Trump”, Fortune, 17 gennaio 2025; Brannen e Hartig, “Sconvolgere la Casa Bianca”.
- ↩ Rob Larson, Padroneggiare l’universo (Chicago: Haymarket, 2024), xi.
- ↩ Ed Kilgore, “Trump sta dividendo anche gli evangelici ora”, New York Magazine, 13 febbraio 2025; Sam R. Schmitt, “‘Give Cheerfully, Give Abundantly’: White American Prosperity Evangelism, Financial Obedience, and Religious Corruption in the Trump Era”, Activist History Review, 11 maggio 2018; James Bohland, “La verità sul MAGA: plutocrati in abiti populisti”, Fair Observer, 29 ottobre 2024; Jessica Washington, “Come Trump ha distorto la DEI a beneficio solo dei cristiani bianchi”, The Intercept, 22 febbraio 2023.
- ↩ Wilson-Hartgrove, Ricostruire il Vangelo, 33–35; Hamilton, “È tempo di spezzare le catene della religione schiavista”.
- ↩ Jonathan Wilson-Hargrove, “Nell’era di Trump, un momento di decisione per gli evangelici”, Durham Herald Sun, 26 aprile 2018.
- ↩ Jonathan Wilson-Hartgrove, “La paura è lo strumento di controllo della religione schiavista”, Sojourners, 22 aprile 2019.
- ↩ Sharon Parrott, “Beh, è stato veloce: il totale tradimento dei lavoratori da parte di Trump è ora completo”, Common Dreams, 26 febbraio 2025.
- ↩ Karl Marx, Testi sui metodi (Oxford: Basil Blackwell, 1975), 195.
2025, Rivista mensile Volume 77, Numero 01 (Maggio 2025)
FONTE Montley Review (May 01, 2025) TRADUZIONE di The MAGA Ideology and the Trump Regime by John Bellamy Foster ABSTRACT by IA Perplexity IMMAGINE “The Bosses of the Senate” di Joseph Keppler, originariamente pubblicato sulla rivista Puck, gennaio 1889. Immagine tramite Biblioteca del Congresso.