Paolo Cantelli, Per la pace per i giovani
Sabato 28 giugno 2025, alla Casa del Popolo La Montanina, si è svolto L’INCONTRO A SINISTRA, organizzato da Diritti a Sinistra Firenze. L’intervento di Paolo Cantelli
Non voglio assolutamente ricordare qui il nuovo e sorprendente momento che vive la nostra epoca storica. Ma con il recente attacco Israele-Americano all’Iran appare ormai chiaro che siamo sull’orlo di un futuro incerto e però consapevoli che corriamo verso un caos tragico. Non bastava Hamas con il 7 ottobre e lo sterminio dei palestinesi.
Si è rotto lo schema fuoriuscito dalla fine della seconda guerra mondiale ossia l’imposizione o la volontaria accettazione dell’egemonia degli Stati Uniti sull’intero sistema capitalistico. Dal punto di vista militare, invece, ha significato che gli Stati Uniti hanno dovuto sopportare gran parte del peso della protezione del mondo libero, un ruolo questo che ha causato due vere e proprie guerre e una serie di interventi militari in diversi parti del mondo. Per i paesi europei più sviluppati e come per il Giappone i vantaggi economici di questa soluzione non sono stati indifferenti. Abbiamo potuto liberi dagli oneri militari competere sui mercati mondiali con gli Sati Uniti pur partendo in ritardo rispetto alle loro aziende nella corsa agli insediamenti di unità produttive o distributive in ogni parte del mondo capitalista e perfino negli stessi Stati Uniti. Trump è questo che ci vuole fare pagare ora per riprendersi l’egemonia oggi in forte declino sull’intero mondo capitalistico. Ha sottovalutato un tema essenziale. Non può risolvere con dazi e maggiori spese militari da un Europa già in difficoltà e sottoposta a pericolosi movimenti antistituzionali in molti paesi. La storia ci dice che quando un ordine internazionale collassa (e non si riconosce più né l’Onu né ogni organismo internazionale) si apre un intervallo, breve o lungo, dove a valere sarà soltanto la forza e la prepotenza. Si formeranno alleanze e guerre tra stati fondate sulla volontà di affossare e distruggere l’avversario. Non salterà soltanto, faccio per dire, la globalizzazione che sembrò aprire una nuova età dell’oro con la fine dell’Unione sovietica ma si avrà sempre più accentramento di capitali a livello internazionale anche di tipo speculativo mentre crescerà il disprezzo per ogni norma e istituzione creata per la difesa della convivenza. L’alleanza tra Netanyahu e Trump insieme alla tragica ideologia dell’estremismo terroristico di minoranze come Hamas e lo sterminio dei palestinesi a partire da Gaza è il segno evidente della fine della ragione.
Non dico niente sulla riunione della Nato dei giorni passati perché lo ritengo uno spettacolo per fare tutti contenti. Oltre che dire che l’impianto sia sbagliato ossia dazi contro armamenti non regge. Come mette vergona all’intera faccenda vedere il signor Rutte fare le coccole a Trump.. Mi pare incredibile e il tutto dovrebbe iniziare dal 27 anno di elezioni e i dazi da subito
È in questo contesto difficile e incerto che sorge evidente per i nostri paesi industrializzati e benestanti il problema, ossia la democrazia rappresentativa. Esso ci investe da tempo e ormai ci fa perdere il senso dello Stato inteso come la consapevolezza di un interesse collettivo superiore e convergente con gli interessi personali. La mancanza di quel senso si traduce con il declino e talvolta il vero e proprio collasso della democrazia rappresentativa. Certamente tutto questo è stato accentuato dalla crisi economica che scuote sia il nostro che altri paesi dell’Europa e del mondo ma ha radici proprie e caratteri peculiari nelle differenti situazioni. Il rifiuto di partecipare a ogni responsabilità sociale a partire dal voto sia nazionale che locale è uno dei segnali più evidenti. Da qui si ha il rigetto della politica che nei tempi passati veniva attutito dall’azione dei partiti politici. Questi, almeno quelli di massa, erano interpreti di interessi di una classe o comunque di gruppi sociali che guardavano nella loro azione anche agli interessi generali. Tutto questo è finito da tempo e i partiti sono sempre più lontani dal sentire popolare e gli interessi che difendono non sono più percepiti né giudicati necessari per la comunità . E’ questo il malanno più grave da combattere e che dovrebbe investire per primi e in generale i partiti, anche di sinistra. Non sono più in grado o peggio non vogliono imbarcarsi in una azione difficile e sicuramente di lungo periodo. Per non parlare della maggioranza di governo del nostro paese. Il tema non li tocca nemmeno perché va bene così. Giorgia si fa la sua conferenza stampa annuale. Con le domande costruite in accordo e le altre strapazzate. Insomma la solita logora campagna elettorale in TV dove si mostrano i dati eccellenti (ma solitamente da rivedere e correggere). A Giorgia piace soprattutto intrattenersi sulla politica internazionale. Dove può sottolineare non soltanto sottolineare non solo le sue affinità politiche con il presidente Trump ma anche il ruolo centrale suo e dell’Italia su ogni problema e tema da condividere con l’America.
Perciò sono importati incontri come questi dove una sinistra allargata e libera possa confrontarsi e discutere su vari problemi.
Soprattutto. con umiltà , dobbiamo correre verso i più giovani che hanno tanto interesse a cosa succede ma non hanno più fiducia nel nostro dire e nella ricostruzione della realtà .
Ma vorrei prima ripartire da una sconfitta, quella degli ultimi referendum sulla cittadinanza e sul lavoro. Non si è raggiunto il quorum e quindi si è fallito. Il risultato è questo e non solo perché hanno levato di mezzo quello che più suscitava l’intesse politico generale sull’autonomia differenziata. Ha partecipato soltanto il 30,6 dei possibili votanti che sono quasi 14 milioni di cittadini. Certo una sconfitta- Occorre anche dire che la CGIL ha fatto bene a riportare all’attenzione generale come la tematica del lavoro, della sua qualità e delle sue vittime con la vergognosa politica dei subappalti infiniti e così per la cittadinanza. Ma è anche tanto lavoro da svolgere per una sinistra convinta e sicura che la battaglia sia giusta e da farsi perché la nostra gente lo chiede.
Investiamo con forza sui temi che muovano i più giovani: la pace, l’istruzione e appunto il lavoro e la sua qualità , il salario e la difesa della vita e così via, con riunioni ma anche proteste e manifestazioni nella città ,
La legge del meglio armato è un boomerang lo dice la storia e la pace é molto di più di assenza di guerra é una cultura e una visione globale che vuole un rinnovo delle relazioni. Sui temi della pace si può scavare e presentare proposte in una città come Firenze, Sarebbe di grande interesse ripercorrere la nostra storia e le relazioni attivate.
Per il lavoro soprattutto ai giovani e non soltanto a loro va ricordato che questi lasciano l’Italia non perché non si trovi lavoro ma perché sono lavori sempre più poveri. Tanti giovani vanno alla ricerca di salari migliori. Nel 2024 più di 90mila ragazzi hanno lasciato l’Italia per studio o/e lavoro. Il governa porta in Tv con spavalderia che l’occupazione da noi cresce ma sa bene che il lavoro povero non aiuta la produttività né la formazione di un capitale umano che non scappi alla prima occasione. E infine in salari nostri non possono tenere il passo dell’inflazione se i contratti di lavoro non vengono rinnovati se non dopo anni e anni.
Tutto questo chiama una forza fatta di tanti e diversi aspetti della sinistra per fare squadra comune anche soltanto per approfondire e confrontare proposte diverse con la volontà di creare una sveglia concreta sui temi essenziali della nostra esistenza. E avviare sempre una discussione con i giovani
Nella sostanza mostrare il coraggio delle nostre convinzioni e la forza di non nascondersi