Flores, Marcello – Gozzini, Giovanni
Perché la guerra / Marcello Flores, Giovanni Gozzini. – Bari ; Roma : Laterza, 2024. – XVI, 191 p. ; 21 cm. – (I Robinson. Letture).) – [ISBN] 978-88-581-5561-5. – [BNI] 2024-11124.
Le guerre non sono innate nella natura umana, ma il risultato di decisioni politiche. Questo libro analizza l’evoluzione dei conflitti (meno scontri campali, più attacchi ai civili) e i dati sulle vittime, sfatando miti come l’”eternità” della guerra. La pace, dimostrano gli autori, è possibile con interventi strutturali, dal peacekeeping ONU alla giustizia globale.
Scheda Sintesi
Contenuto centrale
Analisi storica e sociologica delle guerre, dalla preistoria all’attualità (Ucraina, Medio Oriente), con focus su:
- Trasformazioni: Da conflitti tra Stati a guerre “ibride” (attori non statali, droni).
- Dati: Le vittime assolute aumentano, ma calano in proporzione alla popolazione mondiale.
- Pace possibile: Esempi di successo post-Guerra Fredda grazie al peacekeeping ONU.
Tesi principali
- La guerra non è inevitabile: Dipende da scelte politiche, non da una presunta “natura umana aggressiva”.
- Le democrazie non sono immuni: Anche se tendono a fare meno guerre, possono alimentare conflitti indiretti.
- La pace richiede azione: Non basta il rifiuto morale; servono istituzioni globali e giustizia sociale.
Punti chiave
- Critica al realismo: Smonta l’idea che la guerra sia “naturale” nelle relazioni internazionali.
- Guerre civili: Oggi più frequenti di quelle tra Stati, con conseguenze devastanti sui civili.
- Responsabilità di proteggere: Il ruolo ambiguo della comunità internazionale (es. Rwanda).
Target
Studiosi di relazioni internazionali, attivisti pacifisti, chi cerca risposte alla crisi geopolitica attuale.
Valore aggiunto:
- Approccio data-driven (statistiche su conflitti e vittime).
- Prospettiva ottimista: Mostra che la pace ha funzionato in passato e può riuscire oggi.
Edizione: Laterza, 2024 | Pagine: 191 | ISBN: 978-88-581-5708-4
Indice
Premessa
1.
La guerra è normale?
1.1. A cosa serve la storia
1.2. Guerra e violenza
1.3. Organizzazione e cultura
1.4. Guerre, animali, preistoria
1.5. Maschi e femmine
2.
Le guerre aumentano o diminuiscono?
2.1. Davide e Golia
2.2. La scuola realista
2.3. I numeri
2.4. Guerre civili
2.5. Rwanda e Medio Oriente
3.
Sono più le guerre o le paci?
3.1. Guerre civili, grandi e piccole potenze, attori non statali
3.2. I morti
3.3. La pace è difficile
3.4. Responsabilità di proteggere
3.5. Il meglio nemico del bene
3.6. La pace serve alla giustizia o la giustizia serve alla pace?
4.
Le democrazie fanno meno guerre?
4.1. Peacekeeping
4.2. Chi guadagna con le guerre
4.3. Guerre, commercio, democrazie
4.4. Culture di guerra
4.5. Un possibile punto di partenza
Editore
Da sempre gli uomini combattono. Da sempre le guerre segnano la storia. Ma le guerre non sono sempre state la stessa cosa, si sono trasformate e con esse le ragioni per le quali gli uomini combattono. E conoscere la storia ci può aiutare a capire come possiamo fare la pace e renderla duratura. La domanda «perché la guerra» è tornata prepotente. Gli storici hanno una risposta semplice: le guerre sono sempre esistite e quindi sempre esisteranno. Ma anche le paci sono sempre esistite e quindi sempre esisteranno. Questo libro cerca una risposta nei fatti: è in aumento il numero di conflitti armati e di vittime di guerra? Sì, in cifra assoluta (ma di poco), no, in rapporto al numero crescente di stati e di abitanti della Terra. Le guerre sono cambiate. È aumentato il numero di attori non statali come Hamas e i separatisti filorussi del Donbass in Ucraina. E le guerre si sono imbastardite: solo raramente sono scontri campali tra eserciti, più spesso si fa uso di missili, droni, attentati contro civili. Per questo ci fanno ancora più paura. Non cambia invece la sostanza: le guerre sono frutto di decisioni politiche di uomini contro altri uomini. Non sono il prodotto ineluttabile di una natura umana malvagia. Siamo capaci di guerra e di pace. Dipende dalle circostanze: c’è stato un periodo di pace sostanziale subito dopo la fine della Guerra Fredda, grazie alle operazioni di peacekeeping condotte dai caschi blu dell’ONU. Potremmo e dovremmo farlo anche oggi. Questa è la via maestra, forse l’unica, per un pacifismo che non voglia limitarsi alla salvezza farisaica della propria anima.
