Il merito tradito : perché la mobilità sociale è scomparsa / Francesco Farina

Farina, Francesco
Il merito tradito : perché la mobilità sociale è scomparsa / Francesco Farina. – Roma : Donzelli, ©2024. – VII, 423 p. ; 22 cm. – (Saggi. Storia e scienze sociali).) – [ISBN] 978-88-552-2565-6. – [BNI] 2024-9469.

Presentazione editore

Oggi si parla tanto di merito, fino al punto da dedicare a questo nobile concetto perfino un ministero. Ma cosa si intende per «merito»? E, soprattutto, ha senso parlare di merito in una società che favorisce chi parte avvantaggiato e penalizza chi inizia il suo percorso in una condizione di svantaggio? Affinché il merito possa davvero essere premiato è necessario che tutti abbiano eguali opportunità di mettere a frutto i propri talenti e sia perciò attiva quella che può essere considerata il sismografo dello stato di salute di una società: la mobilità sociale. Francesco Farina, economista che da sempre si occupa di crescita economica e diseguaglianze, esamina l’evoluzione della mobilità sociale nei paesi avanzati adottando un approccio multidisciplinare, coniugando analisi economica, pensiero sociologico e filosofia politica. Il quadro che emerge è preoccupante: i dati empirici ci parlano di immobilità, della quasi impossibilità per chi è nato in condizioni sfavorevoli di accedere a posizioni di prestigio. I giovani che si affacciano al mercato del lavoro sanno che molto probabilmente lo status economico e sociale che raggiungeranno nel corso della carriera sarà inferiore a quello dei genitori. Nel dibattito pubblico ha invece sempre più spazio il merito nella sua accezione individualistica, che maschera le diseguaglianze di fondo: lo svantaggio di partenza non viene mai colmato, ed è questo che inficia il merito, che lo tradisce. È necessario un intervento correttivo del sistema capitalistico, all’insegna di un «universalismo differenziato». Per impedire che l’ideologia neoliberista finisca per costruire una società di caste, le politiche pubbliche devono attribuire un valore maggiore al benessere di chi è svantaggiato; per rendere gli individui eguali l’unica via è trattarli in modo diseguale. La «società giusta» è quella che realizza l’«equità nell’istruzione». I giovani ai quali l’ambiente famigliare e sociale preclude un futuro dignitoso vanno sostenuti in tutti i gradi dell’apprendimento. Il diritto a conseguire un titolo di studio universitario non è altro che il diritto a mettere alla prova i propri talenti per farli fiorire.

Indice

 Introduzione
 1. Prologo
 2. I talenti di tutti
 3. Individualismo metodologico e «liberalismo classico»
 4. «Interdipendenza sistemica» e conflitto sociale
 5. Status libertatis e status civitatis
 6. La società neoliberista: individui interdipendenti ma liberi da vincoli
 7. I talenti e l’istruzione
 8. Le fonti di ispirazione del volume
 9. Il «canovaccio»
 Parte prima. La cornice teorica
    I. La mobilità sociale nel pensiero politico, economico e sociologico
 1. La classe sociale, ponte fra individuo e società
 2. L’asimmetria di potere nell’economia e nella società
 3. All’origine della mobilità sociale: economia e cultura
 4. Il pensiero liberale di Friedrich Hayek e Milton Friedman
   II. Meritocrazia
 1. Il merito e l’«etica del lavoro»
 2. Guadagnare è meritare?
 3. Il merito è un «principio di giustizia»?
 4. Merito o relazione di potere?
 5. I talenti che possediamo sono meritati?
 III. Mobilità sociale: dalla nascita al declino
 1. La persistenza sociale nelle comunità medievali
 2. Classi sociali e immaginario collettivo
 3. La formazione della «società di massa» in America e in Europa
 4. Il «modello della mente» e il concetto di democrazia
 5. L’intreccio fra mobilità assoluta e relativa
 6. I Trente Glorieuses : l’espansione del Pil e dello Stato sociale
 7. L’impatto del neoliberismo su diseguaglianze e ascesa sociale
   IV. La dinamica sociale: uno schema interpretativo
1. La libertà individuale come indipendenza dalla società
 2. La tensione fra libertà ed eguaglianza delle «chance di vita»
 3. La crisi della democrazia nelle società avanzate
 4. La libertà nella scienza politica e nella teoria economica
 5. Dall’appartenenza al gruppo al benessere multidimensionale
 6. Dalla funzione sociale del lavoro alla società dell’interazione
 7. Dalla «società aperta» alla «società liquida»
 8. Populismo e pensiero unico: ideologie speculari
    V. Un fenomeno in bilico fra individuo e società
 1. La competizione nel mercato e in democrazia: una falsa equivalenza
 2. Capitalismo e democrazia solidale
 3. Diritti sociali e profitto delle imprese
 4. Il mercato non è una morally – free zone
 5. Ricchezza ereditata ed emersione dei talenti
 Parte seconda. La crisi della dinamica sociale
   VI. Diseguaglianza di opportunità e mobilità intergenerazionale
1. Aspirazioni individuali e contesto socio – economico
 2. I fattori propulsivi della mobilità: crescita sostenuta e bassa diseguaglianza
 3. Accesso alle opportunità e benessere delle nuove generazioni
 4. La curva del Grande Gatsby
 5. L’«immobilità sociale» dei Neet
  VII. Istituzioni di Welfare e dinamica della struttura sociale
 1. La multidimensionalità della diseguaglianza e della povertà
 2. Il ruolo del Welfare nella resilienza economica
 3. Riduzione della povertà e aumento della diseguaglianza di reddito
 VIII. La mobilità sociale a livello mondiale
 1. La classe media mondiale in espansione
 2. Mobilità trans – continentale: i flussi migratori
 3. «Capitale sociale» e immigrazione
 Parte terza. Perché è accaduto
   IX. Il progresso tecnico: mobilità di occupazione e di salario
 1. Asimmetria di potere e nuove tecnologie
 2. Competenze professionali e mobilità occupazionale
 3. Concentrazione delle imprese e polarizzazione salariale
 4. Cambiamento tecnologico e dinamica delle classi sociali
   X. Mobilità nell’istruzione: incentivo economico o risorse della famiglia?
 1. «La scuola, organo centrale della democrazia»
 2. L’incentivo di mercato per la mobilità sociale: «Più impari, più guadagni»
 3. La mobilità intergenerazionale nell’istruzione e nel reddito
 4. Istruzione e mobilità sociale nei paesi anglosassoni
 5. Un mondo a sé: i paesi nordici
 6. Classi sociali ed eguaglianza nell’istruzione: i limiti dell’«universalismo»
 7. Diseguali opportunità di istruzione ed emersione dei talenti
   XI. Il mercato dell’istruzione e i talenti dei giovani
 1. L’«adattamento» dell’istruzione al mercato
 2. Opportunità di istruzione e crescita economica
 3. Istruzione e capitale umano
 4. Il «costo sociale» del tracking
 5. «Libertà di scelta»: la neutralità formale del voucher
 6. Per un’ affirmative action nell’istruzione
 XII. Conclusioni
Bibliografia